La Val di Fiemme, incastonata nelle Dolomiti del Trentino, si prepara a diventare la prima wellness community d’Italia e dell’arco alpino. Questo ambizioso progetto mira a mettere al centro dello sviluppo economico e sociale il benessere delle persone, la qualità della vita e la sostenibilità, con un orizzonte strategico che guarda alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Il progetto coinvolge attivamente cittadini, imprese e istituzioni e si focalizza su tre pilastri fondamentali: salute e prevenzione, sviluppo economico sostenibile e turismo.

Salute e prevenzione

Uno dei pilastri chiave del progetto è la promozione di stili di vita sani e di strategie di prevenzione a lungo termine. Attualmente, il 22,8% della popolazione della Val di Fiemme è costituito da over 65, con una proiezione che porterà questo dato al 31,9% entro il 2050. Sebbene la speranza di vita alla nascita sia già superiore alla media nazionale (84,6 anni contro 83,2), l’incidenza di patologie croniche tra gli anziani è in aumento, minacciando di trasformare gli anni guadagnati in un periodo di fragilità e bassa qualità della vita.

L’obiettivo è migliorare la salute complessiva della popolazione, con un’attenzione particolare alla prevenzione e alla qualità della vita, riducendo così anche i costi sanitari legati a patologie croniche. Attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative sviluppate dalla Fondazione Bruno Kessler (FBK), verranno implementate app per monitorare e incentivare stili di vita sani, coinvolgendo scuole, medici e associazioni locali. Francesco Landi, direttore del Centro di Medicina dell’Invecchiamento, ha sottolineato l’importanza della prevenzione: “Vivere meglio significa vivere più a lungo, e investire nella prevenzione è il miglior investimento per il futuro”. Le patologie croniche non solo colpiscono la qualità della vita, ma impongono un enorme peso economico alla società, aumentando i costi sanitari e la spesa pubblica. Proprio per questo, investire in prevenzione è vitale per garantire la tenuta economica e sociale del territorio.​

Sviluppo economico sostenibile

La filiera del wellness in Val di Fiemme rappresenta un potente motore di crescita economica. Negli ultimi anni, il numero di imprese legate a questo settore è aumentato del 3,7%, con una crescita del 73,1% del fatturato, arrivando a 243,7 milioni di euro. L’occupazione è cresciuta dell’8,4%, con 2.410 posti di lavoro attivi nella filiera. Questo settore, con un moltiplicatore economico di 2,9, genera per ogni euro prodotto dal wellness 1,9 euro aggiuntivi per il resto dell’economia.

Investire nel wellness significa non solo garantire crescita economica, ma anche offrire maggiori opportunità lavorative per i giovani e attrarre talenti e investimenti nel territorio. Questo settore non solo sostiene l’economia locale, ma aiuta a contrastare lo spopolamento che minaccia molte aree rurali italiane.

Turismo e promozione del territorio

Tra il 2014 e il 2023, le presenze turistiche in Val di Fiemme sono aumentate del 22,6%. Tuttavia, la valle presenta ancora importanti disparità durante l’anno, con periodi come la primavera e l’autunno che vedono un numero significativamente inferiore di turisti rispetto all’estate e all’inverno. Il progetto wellness community mira a sfruttare l’enorme potenziale turistico inespresso del territorio, focalizzandosi su un tipo di turismo che combina movimento, natura, enogastronomia, relax e cultura, in linea con le tendenze globali del wellness tourism, un settore che varrà 1,4 trilioni di dollari entro il 2027.

Guardando al futuro, il presidente dell’Azienda per il Turismo Fiemme Cembra, Paolo Gilmozzi, ha evidenziato l’importanza del coinvolgimento delle nuove generazioni nel progetto: “Voi giovani avete la consapevolezza delle opportunità che una nuova via di sviluppo economico e sociale può portare al territorio. Il nostro compito è di rendere possibile tutto questo”.

Con il progetto Fiemme Wellness Community, la valle non solo si prepara a diventare un modello di eccellenza per lo sviluppo sostenibile, ma anche un esempio per altre regioni alpine e internazionali, dimostrando che investire nella salute, nell’economia e nel turismo può creare una comunità più forte e resiliente​.