Una storia di riqualificazione: Ghesc (Verbano-Cusio-Ossola)
Anche dopo decenni di abbandono, un luogo può “risorgere” mediante la volontà e la cooperazione di soggetti diversi.
Anche dopo decenni di abbandono, un luogo può “risorgere” mediante la volontà e la cooperazione di soggetti diversi. È il caso di Ghesc, piccola frazione di origine medievale situata in Val d’Ossola, all’estremo nord della regione Piemonte. Essa è divenuta in parte un villaggio-laboratorio, per merito dell’associazione no profit Canova, in parte è tornata ad essere un luogo residenziale, grazie ai lavori di ristrutturazione attuati da Maurizio Cesprini e Paola Gardin, soci attivi dell’associazione. La coppia, nel 2008, ha deciso di acquistare uno degli otto edifici del borgo, casa Alfi, svolgendo i lavori di recupero con un approccio basato sulla valorizzazione dell’esistente e sulla sostenibilità. In parallelo, la parte pubblica del borgo corrisponde a un insieme di edifici di proprietà dall’Associazione Canova – nata nel 2001 e già protagonista della riqualificazione del vicino borgo da cui prende il nome –, che li ha acquistati a partire dal 2010. Qui, ogni anno vengono organizzati campi scuola, attività didattiche e ricerche sull’architettura tradizionale, sul restauro e su altre discipline a esse complementari, che richiamano persone da ogni parte del mondo. La restante parte del borgo (cinque edifici) è stata pensata per ospitare abitazioni private, due delle quali hanno già avviato la fase di recupero architettonico. Tutti gli interventi di restauro realizzati hanno previsto la ricostruzione dei corpi di fabbrica con l’impiego – dove possibile – dei materiali da crollo e mediante l’utilizzo delle tecniche tradizionali. La riqualificazione ha riguardato anche il contesto terrazzato nell’intorno, con un graduale recupero finalizzato alla produzione di frutta, ortaggi e coltivazioni sperimentali.