Nancy: l’architettura delle diverse epoche
Efficienza transfrontaliera: costruire tra Lorena e Lussemburgo
La città di Nancy si trova in Lorena, nella regione del Grand Est, sulle rive del fiume Meurthe a pochi chilometri a monte della confluenza con la Mosella. Di origine medievale, quella che era, dunque, capitale del Ducato di Lorena, è ora capitale del dipartimento di Meurthe-et-Moselle. Con i suoi 435 mila abitanti, l’area urbana di Nancy è la più popolata della Lorena, al secondo posto, dopo quella di Strasburgo, nella classifica del Grand Est e al ventesimo sulla scala di tutta la Nazione.
La città si trova compresa in un territorio portante all’interno del sistema di circolazione europeo. In particolare, è all’incrocio tra due linee dal ruolo chiave: l’asse nord-sud Bruxelles-Lussemburgo-Metz-Nancy-Lyon-Marsiglia, che collega direttamente il Mare del Nord al Mar Mediterraneo attraversando la Lorena, e l’asse est-ovest tra Parigi e Strasburgo.
Nancy riveste, inoltre, un ruolo di primo piano per l’educazione e l’Università. Centro universitario dal 1993, ospita, infatti, più di 50 mila studenti ogni anno. Nello specifico, è molto sviluppato il settore della ricerca tecnologica, per cui il polo di Tecnologia Nancy-Brabois riunisce 1500 ricercatori – 3000 se si considera tutto l’agglomerato – ed è uno dei più grandi della Francia.
Non solo. La città richiama oltre 3 milioni di turisti ogni anno, ponendosi ai primi posti in termini di turismo urbano, grazie alla sua offerta di musei, monumenti e parchi. Insieme alle numerose fontane e alle cancellate dorate che decorano il tessuto cittadino, la fama della località è dovuta principalmente alla piazza Stanislas, chiamata così in onore dell’ultimo Duca di Lorena. Stanislao Leszczyński, re di Polonia e suocero di Luigi XV, ricevette il Ducato nel 1737 e, quale monarca illuminato, lo portò al suo punto di maggiore splendore in pieno illuminismo. Per onorare il Re di Francia, creò la piazza commissionandone il progetto. Integrata nel 1983 nel patrimonio mondiale dell’UNESCO, questa fa parte di un complesso urbano settecentesco unico in Francia e una delle espressioni più rappresentative ed eleganti dell’architettura dell’epoca in Europa. Il centro storico è, d’altra parte, caratterizzato dalla presenza di monumenti e costruzioni tra cui i più antichi risalgono al Medioevo. Nel Rinascimento, poi, la città conobbe un rilevante sviluppo: numerose famiglie nobiliari cominciarono a richiedere la costruzione di grandi residenze che tutt’ora donano pregio architettonico alla zona. Con il sopraggiungere del XVII secolo, il Duca Carlo III di Lorena avviò la costruzione di quel nuovo quartiere a sud della città, progettato e realizzato secondo i canoni “razionali” del periodo, con grandi vie rettilinee e palazzi uniformi. Questo determinò, poi, l’intervento di trasformazione avvenuto sotto la guida dell’ultimo Duca di Lorena volto a raccordare e connettere tra loro la parte più antica e la “Ville-Neuve” razionale.
Ricca di pregevoli monumenti storici, la città è anche uno dei centri europei dell’Art Nouveau grazie alla scuola di Nancy.
Centro multi-ricezione, Yutz
Con più di 80 mila abitanti, situato in prossimità del confine lussemburghese, il bacino economico particolarmente dinamico dell’agglomerato di Thionville presenta una forte crescita demografica. La costruzione della struttura multi-accoglienza a Yutz risponde alle sue crescenti esigenze di assistenza alla popolazione. L’edificio energeticamente efficiente, realizzato dall’architetto Mil Lieux Jean-Philippe Donzé architecte con materiali sani e a ridotto impatto ambientale, raggiunge il livello passivo. In questo contesto si pone come modello educativo per i cittadini ed è frutto di un processo partecipativo di consultazione tra gli abitanti, i futuri utenti e i professionisti della prima infanzia. L’edificio del centro Les petits de l’Olympe, dal nome, Olympe, del quartiere in cui sorge, ha architettura curvilinea unita al corpo centrale dalla struttura portante intelaiata in legno e rivestimento in larice. Isolante termico in fibre di cellulosa e lana di legno e infissi a triplo vetro garantiscono, insieme al tetto verde, il comfort indoor.
Polo d’innovazione Neobuild, Bettembourg
Creato nel 2011 dal Consiglio per lo Sviluppo Economico dell’Edilizia (CDEC asbl), Neobuild è il polo di innovazione tecnologica per l’edilizia sostenibile. Due sono le missioni della struttura progettata dallo studio di architettura Arco: sostenere i promotori di progetti innovativi e promuovere la cooperazione tra i vari attori nel campo dell’innovazione e dell’edilizia sostenibile. L’edificio integra oltre 100 materiali, prodotti e sistemi costruttivi differenti e offre molte possibilità di monitoraggio e test delle prestazioni reali di componenti di origine diversa: tra questi, i 67 pannelli fotovoltaici sono di 7 produttori per confrontarne le performance. Due piani con struttura in legno massiccio su cui poggia un basamento in cemento armato: l’edificio ospita uffici e sale riunioni localizzati attorno a un atrio vetrato per il massimo della luminosità naturale. A riscaldamento: tre pompe di calore ed energia geotermica profonda.
Scuola media Jean Lamour, Nancy
La prima scuola media del Dipartimento Meurthe-et-Moselle è stata completata nel 2017 su progetto dell’architetto Jean-Marc Gremillet, a sostituzione di un complesso scolastico degli anni Sessanta che è stato demolito nel 2014. Progettato per un numero di studenti tra i 300 e i 360, comprende due edifici orientati a Nord-Sud situati perpendicolarmente al ripido pendio, così da poter valorizzare gli interni sulla base dell’esposizione. L’edificio principale è dedicato ad attività didattiche e si sviluppa su quattro livelli in cui le aule sono organizzate attorno a un atrio centrale. Con sottobasamento in cemento armato, solai in legno calcestruzzo e struttura in legno Xlam completa di cassoni pieni di paglia, a cui si associano infissi a triplo vetro. Una caldaia a pellet e la VMC assicurano il comfort indoor.
Due residenze, Vandoeuvre-lès-Nancy
Completate nel 2017, le due residenze situate nel quartiere Brichambeau, costruito tra il 1954 e il 1963 a Vandoeuvre-lès-Nancy – una città di 30 mila abitanti nella periferia sud-occidentale di Nancy – sono state concepite secondo lo standard Passivhaus per il fornitore di alloggi sociali Meurthe-etMoselle Habitat MMH dall’architetto Rolf Matz. Due sono i progetti: la Residenza Myosotis, una pensione familiare di 25 alloggi per persone bisognose che necessitano di assistenza quotidiana, e la residenza Solatium, che comprende 14 appartamenti per anziani. Con quasi 2000 metri quadrati di spazio abitativo, le due residenze sono tra i più grandi programmi di edilizia passiva in Francia.
A nord è stato costruito un parcheggio pubblico, mentre un percorso pedonale a sud crea un collegamento con il giardino urbano.
Si tratta di edifici di grande compattezza, caratterizzati da involucri esterni con tenuta all’aria perfetta e coibentazione di forte spessore. Le finestre passive certificate sono in PVC, dotate di tende veneziane di protezione solare regolabili. Due sistemi di ventilazione a doppio flusso compatti con recupero di calore ad altissima efficienza gestiscono il riscaldamento, la ventilazione e la produzione di acqua calda sanitaria. Questi sono accoppiati con un pozzo canadese che preriscalda l’aria in inverno e la raffredda in estate. Il sistema certificato Passivhaus abbraccia i bisogni dei meno abbienti, abbattendo costi e consumi.
Tutti gli inquilini hanno accesso al giardino condiviso.
Complesso sportivo: Véronique Pecqueux-Rolland, Dijon-Longvic
Il comune di Longvic nel sud-est del distretto di Digione beneficia di una vita associativa dinamica. Dall’estate del 2016, questa città di quasi 9 mila abitanti ospita il complesso sportivo Véronique Pecqueux-Rolland, dedicato al tempo libero, agli sport amatoriali e alle competizioni sportive.
L’agenzia austriaca Dietrich I Untertrifaller Architetti, associata allo studio Sénéchal-Auclair, vincitrice del concorso indetto nel 2012, ha progettato un impianto che si inserisce armoniosamente in un contesto urbano eterogeneo. Il volume compatto, dalle linee minimali, ha il tetto completamente vegetato e associa all’elevata trasparenza l’utilizzo di alluminio anodizzato perforato per il rivestimento esterno. All’interno la struttura si organizza su due livelli. Servito da un grande atrio centrale, il complesso è diviso in un’ampia sala, uno spazio dedicato agli sport da combattimento e un ambiente per le attività dei ragazzi. Il contributo della luce naturale è stato particolarmente studiato per limitare il dispendio energetico dovuto all’illuminaziona artificiale. Il desiderio di creare un edificio a basso consumo di risorse e alte prestazioni energetiche è all’origine della scelta di un una costruzione parzialmente interrata che fa del legno il materiale edile principale, grazie anche al telaio prefabbricato della struttura portante. Al contempo, questo materiale assicura all’interno un’atmosfera calda e accogliente negli spazi frequentati dal pubblico. La hall è rifinita da un soffitto in legno di douglasia traforato, mentre la sala principale e la stanza da combattimento hanno una struttura portante costituita da travi e pilastri in legno con un soffitto in stile francese.
di Giorgia Bollati