Dal tuttofare al cuoco, ma anche manutentori impianti, camerieri e persino baby sitter. Le offerte di lavoro nei comuni di montagna sono tantissime, che siano sui siti specializzati per la ricerca di un impiego nei rifugi e nei bivacchi in quota, o le più classiche piattaforme di ricerca lavoro on line. I contratti e i trattamenti sono i più diversi: dai 1600 euro più vitto e alloggio, promesso da un albergo in Valtournenche che cerca uno chef de rang, ai 1400, con contratto a tempo determinato, e turni anche di notte, per un oss disposto a lavorare in una casa di risposo sulla montagna veronese.

Molti dei datori di lavoro stanno pubblicando adesso gli annunci per coprire le esigenze della stagione estiva quando le località di montagne si riempiranno di nuovo di turisti e il rischio è che manchino camerieri, cuochi, e personale negli alberghi come era già successo subito dopo il covid quando i titolari delle attività commerciali avevano faticato non poco a trovare addetti e professionisti per far fronte al grande afflusso di turismo che aveva investito le località di montagna.

Al rifugio Quinto Alpini, a quota 2877, in val Zebrù, cerca per l’estate, dal 10 giugno al 15 settembre, camerieri, baristi, ragazze ai piani per le pulizie delle stanze. Ad Agordo, in provincia di Belluno, si cercano tuttofare e chef.

A Bolzano i titolari di un rifugio familiare cercano l’aiuto di una baby sitter per i loro figli di 4 e 2 anni e per la terza di pochi mesi per poter guardare i bimbi durante il periodo di lavoro con il maggior afflusso di turismo.

Non c’è solo chi si organizza per l’estate ma anche chi cerca di coprire le assenze della stagione invernale quasi agli sgoccioli. A Bardonecchia la Colomion Group cerca una cassiera part-time ( da pagare 7-8 euro l’ora) già per la stagione invernale. A San Candido, la società che gestisce gli impianti cerca un macchinista per la seggiovia.