Per trovare un equilibrio tra la passione per l’arrampicata e la necessità di proteggere la fauna selvatica, in particolare gli uccelli, è stato siglato un protocollo tra l’Unione Valdostana Guide di Alta Montagna, l’Assessorato regionale all’Agricoltura, il Gruppo Piemontese Ornitologi e la Société de la Flore Valdôtaine.

L’iniziativa ha l’obiettivo di promuovere una “frequentazione consapevole delle pareti di roccia” attraverso una campagna di sensibilizzazione che prevede incontri divulgativi su tutto il territorio. Il presidente delle guide, Ezio Marlier, ha spiegato che, grazie a un censimento dei siti di arrampicata realizzato anche con il supporto del Corpo Forestale della Valle d’Aosta, sono stati individuati due luoghi particolarmente sensibili: l’Envers del Paretone di Arnad e il Pilier Rhodo di Montjovet. Entrambi sono a bassa frequentazione, ma richiedono attenzioni specifiche per garantire la tutela dell’avifauna.

Per salvaguardare le nidificazioni, il protocollo prevede limitazioni stagionali per gli arrampicatori. «In alcune regioni, come ad esempio la Liguria, ci sono state delle battaglie tra ornitologici e professionisti che non fanno bene a nessuno», spiega Ezio Marlier, presidente UVGAM. Marlier sottolinea che l’accordo non introduce divieti, ma stabilisce linee guida di buon senso per garantire il rispetto della fauna senza precludere la pratica dell’arrampicata. “Siamo soddisfatti del lavoro svolto insieme”, ha dichiarato.

L’Assessore regionale all’Agricoltura, Marco Carrel, ha evidenziato il carattere corale dell’iniziativa, mirata a conciliare le esigenze degli appassionati di montagna con la tutela dell’ambiente. La campagna di sensibilizzazione sarà portata avanti soprattutto da chi della montagna ha fatto una professione.

Anche l’Assessore regionale al Turismo, Giulio Grosjacques, ha sottolineato l’importanza del protocollo, «che dovrà essere rispettato e divulgato dai professionisti della montagna, considerati veri e propri ambasciatori turistici della regione».

Dal punto di vista scientifico, l’ornitologo Massimo Bocca ha ribadito l’importanza di rispettare i periodi di nidificazione degli uccelli più sensibili alla presenza umana. «Il protocollo –  dice – rappresenta un passo avanti nella diffusione della cultura del rispetto delle pareti rocciose, non solo tra gli scalatori ma anche tra coloro che attrezzano i siti di arrampicata»

L’iniziativa segna un’importante collaborazione tra istituzioni, guide alpine e naturalisti, dimostrando che la conservazione ambientale e la passione per la montagna possono coesistere in modo responsabile.