Chamois: dove il suono si fa paesaggio
Un ambiente scenografico da vivere, difendere, amare… a tempo di musica. Torna a Chamois Alt(r)i Ascolti.
Straordinario borgo delle nostre Alpi: Chamois, a 1.815 metri di altitudine, in Valtournenche, Valle d’Aosta, è raggiungibile esclusivamente a piedi o in funivia da Buisson, frazione di Antey St. Andrè. L’associazione Insieme a Chamois contribuisce a favorire e tutelare lo sviluppo sostenibile del piccolo borgo con iniziative come il Festival Alt(r)i Ascolti. Alla sua terza edizione, dal 24 al 27 agosto, con la direzione artistica di Luciana Galliano, il festival dà spazio a componimenti originali e meno conosciuti per far riecheggiare “altri” repertori musicali in “alti” paesaggi fiabeschi.
Cinque concerti in 4 giorni: si comincia con la fisarmonica di Stefano Arato a cui farà seguito una performance di Martin Mayes con corno e campane dedicata ai bambini. Si prosegue con liuto oud e percussione def nel concerto di Ziad Trabelsi e Simone Pulvano. Il 26 il soprano Ayumi Togo è accompagnato dalla violinista Irenè Fiorito in un fascinoso programma novecentesco. In chiusura il coro polifonico Novi Cantores Torino e, a seguire, la musica elettronica di Guglielmo Diana.
Tutto rigorosamente senza amplificazione: l’ascolto musicale nella sua forma più naturale è calato in un palcoscenico dove protagonista è la natura, l’altro (accanto alla musica) e alto (per la quota in cui ci troviamo) protagonista.
Il festival comprende passeggiate con guide ambientali e culturali, attività di plogging (raccolta rifiuti sul proprio cammino mentre si è impegnati in attività sportive all’aria aperta), ma anche dibattiti e proiezioni cinematografiche mettendo sempre al centro il valore di un ambiente scenografico da vivere, difendere, amare.
Non può accadere che nella magia di Chamois, primo comune car free d’Italia, già insignito del titolo di “Perla delle Alpi”.
Alt(r)i Ascolti è prodotto da Insieme a Chamois con il contributo della Regione Autonoma Valle d’Aosta e Niche (Ca’ Foscari Università di Venezia).
A cura della redazione