Nasce il Presidio Slow Food dei prati stabili e dei pascoli, il nuovo progetto sarà a Terra Madre – Salone del Gusto, a Torino dal 26 al 30 settembre 2024

In una realtà in cui la frenesia ha omologato i processi produttivi creando catene di montaggio quasi del tutto impersonali, è necessario rallentare e talvolta fermarsi, riscoprendo le singolarità che ogni territorio può naturalmente offrire con i propri prodotti. Anche a causa del cambiamento climatico in corso, una nuova e rinnovata consapevolezza deve guidarci nelle scelte quotidiane, come per gli alimenti che arrivano sulle nostre tavole. In tal senso, prediligere finalmente la qualità e valorizzare le specificità locali è l’azione necessaria che l’uomo deve intraprendere per tornare a collaborare con la Natura, in una relazione bilaterale da cui entrambi i sistemi possono trarre contemporaneamente beneficio. È necessario ripartire dai prati, per salvarli prima che sia troppo tardi, per non doverne pagare conseguenze che sarebbero forse irreversibili.

Da queste premesse, dopo tre anni di lavoro, nasce il Presidio Slow Food dei prati stabili e dei pascoli, il nuovo progetto di Slow Food per rispondere alle esigenze rese irrimediabilmente urgenti dalla crisi climatica e per favorire la rinascita delle terre alte, la rigenerazione della pianura, la conservazione della biodiversità e la promozione di un allevamento sostenibile. Nato grazie alla collaborazione di un importante partenariato tecnico e scientifico e al sostegno di Eataly e del Consorzio del formaggio Parmigiano Reggiano, coinvolge attori lungo tutta la lunghezza del nostro stivale, dagli Alpi agli Appennini ma anche in collina e nei territori pianeggianti, dove prati stabili e pascoli, oltre a essere pilastri immancabili dell’identità e della cultura dei territori, rappresentano la perfetta chiave di volta tra il rispetto dell’ambiente e la produzione di reddito. L’obiettivo è quello di ripartire, ridando valore a queste oasi di biodiversità, sempre più a rischio scomparsa – in montagna per via dell’abbandono, in pianura per l’avanzata di cemento e monocolture.

Trenta i primi produttori coinvolti, che da Nord a Sud Italia producono formaggi con il latte di animali alimentati a fieno ed erba di prati e pascoli ricchi di essenze, curati dai pastori, non arati, dissodati, coltivati, né sottoposti a diserbo o trattati con antiparassitari. Per quanto sembri un ossimoro, infatti, se il prato è stabile i formaggi non sono mai uguali: «a seconda del luogo, dell’esposizione e dell’altitudine i prati stabili sono diversi gli uni dagli altri» – spiega Giampiero Lombardi, docente dell’Università di Torino Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari; «solo nelle Alpi si contano un centinaio di tipologie diverse, da ciascuna delle quali si ricava uno specifico foraggio in termini di acidi grassi e di polifenoli, che si riflette nelle produzioni alimentari».

Impollinatori e ruminanti così nutriti producono latte e formaggi – oltre che più saporiti – ricchi di molecole antiossidanti (come beta-carotene e vitamina E) e con un eccellente rapporto tra gli acidi grassi omega-6/omega-3, due potenti antiossidanti: non sono quindi solo le nostre papille gustative a beneficiarne, ma anche la nostra salute.

Ma c’è di più. Favorire la biodiversità dei prati significa non solo implementare la qualità di vita degli animali e, di conseguenza, la salubrità del cibo che mangiamo, ma significa anche agire per la cura dell’ambiente e per la nostra sicurezza: i pascoli, infatti – come ricorda Francesco Sottile, docente dell’Università di Palermo e membro del board di Slow Food Internazionale –, oltre ad essere eccellenti serbatoi di carbonio (come boschi e foreste), rappresentano un argine per frane, slavine e incendi estivi, eventi ormai dalla portata sempre meno eccezionale.

I prossimi appuntamenti per assaggiare i prodotti

I formaggi prodotti dagli allevatori e caseari che aderiscono al progetto avranno in etichetta il logo del Presidio Slow Food, e una selezione di questi prodotti sarà disponibile a Eataly e a Terra Madre – Salone del Gusto, che si svolgerà a Torino dal 26 al 30 settembre.

Qui, nell’area Noi custodiamo Natura, grazie alla guida di alcuni tecnici della Regione Piemonte, i visitatori potranno scoprire le differenze – di profumo, colore, consistenza – tra i fieni provenienti da varie regioni italiane, ma anche riconoscere gli alberi che, nelle terre alte, contribuiscono a creare lo straordinario ecosistema agro-silvo-pastolare.

Inoltre, sabato 28 settembre alle 10.30 è previsto l’appuntamento Festeggiamo il Presidio Slow Food dei prati stabili e dei pascoli, volto a far conoscere i produttori e le produttrici del nuovo Presidio.

I partner del Presidio

Partner scientifici: Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) e Dipartimento di Scienze Veterinarie (DSV) dell’Università di Torino, Università di Palermo, Università di Camerino, Institut Agricole Régional della Valle d’Aosta, Fondazione Mach, Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.

Partner tecnici: CREA, Laboratorio Chimico della Camera di Commercio di Torino, Agricoltura Simbiotica.