Sviluppo della banda ultralarga del Piemonte: 138,3 milioni per le “aree bianche”
Firmato dal Ministro Urso e dal Presidente Cirio il secondo addendum all’Accordo di programma
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio hanno firmato ieri a Roma il secondo addendum all’Accordo di programma per il piano di diffusione della banda ultralarga nelle cosiddette “aree bianche” del Piemonte (ovvero le zone dove nessun operatore investe o investirà in connettività e in cui sarà richiesto l’intervento economico dello Stato) per un importo di 138,3 milioni di euro.
Il documento siglato è parte del processo di aggiornamento dell’Accordo quadro tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano per lo sviluppo della banda ultralarga sul territorio nazionale dell’11 febbraio 2016 e approvato dalla Conferenza Stato Regioni e Province Autonome nella seduta dell’8 marzo 2023.
«L’ammodernamento delle infrastrutture per la digitalizzazione è un passaggio fondamentale per lo sviluppo del nostro Paese. La firma è un atto di grande rilevanza regionale e un nuovo importante tassello in vista del completamento di un intervento infrastrutturale di rilevanza strategica qual è il piano aree bianche – ha dichiarato il ministro Urso – Gli eventi degli ultimi anni hanno reso necessaria una rimodulazione tecnica e finanziaria degli accordi a cui è stato possibile pervenire grazie all’impegno congiunto degli uffici tecnici di questa Amministrazione, di quelli regionali, del Ministero della Sovranità alimentare e delle foreste, dell’Agenzia per la Coesione Territoriale e di Infratel Italia. Un servizio, quello della connettività performante ed a prova di futuro, sempre più essenziale per imprese e cittadini».
«Con questo accordo riparte il piano per la banda ultralarga che era regolato da un accordo del 2016 e che abbiamo ereditato in ritardo e con molti problemi – ha affermato il presidente Cirio – L’aggiornamento e l’iniezione di risorse, oltre 138 milioni di euro, consente ora di procedere nella realizzazione degli interventi di digitalizzazione delle aree del nostro Piemonte che ancora sono scoperte. Le infrastrutture digitali sono infatti fondamentali per lo sviluppo del nostro territorio e per la crescita della sua efficienza, della capacità produttiva e della possibilità di attirare e far crescere investimenti».
«Con questo accordo – ha aggiunto l’assessore regionale all’Innovazione Matteo Marnati – si darà un ulteriore sviluppo alla realizzazione delle più grande infrastruttura di telecomunicazione dal dopoguerra ad oggi. La mancanza di connettività in alcune aree del Piemonte é un fattore di discriminazione sociale, pertanto sarà nostro compito sostenere il piano nazionale e avere concluso le opere il prima possibile».
La Regione Piemonte è la terza, dopo Emilia Romagna e Lazio, a procedere alle modifiche del piano regionale.
L’8 marzo 2023 è stato firmato un aggiornamento all’Accordo quadro del 2016 tra il Governo e la Conferenza delle Regioni per lo sviluppo della banda ultralarga su tutto il territorio nazionale. Ogni Regione ha poi redatto, insieme alle strutture del Ministero, il proprio piano tecnico che prevede un finanziamento congiunto con fondi nazionali e comunitari e piani regionali specifici. Nel corso dello sviluppo del piano è stato necessario rimodulare alcune risorse per venire incontro alle necessità di spesa da parte dei territori. Il Ministero sta rivedendo tutti gli accordi di programma con le Regioni attraverso la firma di addendum che aggiornino le disposizioni precedenti.
Le attività sono finanziate con 17.717.000 euro a valere sui fondi Fesr 2014-2020, 26.575.000 euro a valere sui fondi Fsc 2014-2020, 45.580.000 euro a valere sui fondi Feasr 2014-2022, 48.500.000 euro individuati per la Regione Piemonte a valere sui fondi Psc MIMIT infrastrutture BUL Aree Bianche.
Sulla base dell’Accordo quadro l’entità del fabbisogno della Regione Piemonte può essere periodicamente rideterminata in considerazione di elementi che, in fase di attuazione del piano tecnico, modifichino le risorse necessarie per il raggiungimento degli obiettivi.