Scuola di Chiappera: ospitalità al ritmo della natura
Il piccolo Borgo di Chiappera, in Valle Maira, è rinato grazie a un progetto che ha unito a mirati interventi di ristrutturazione architettonica una nuova filosofia di turismo sostenibile.
Dalla tradizione al futuro
Il piccolo Borgo di Chiappera, in Valle Maira, è rinato grazie a un progetto che ha unito a mirati interventi di ristrutturazione architettonica una nuova filosofia di turismo sostenibile.
Diviso per fasi e sviluppatosi nel corso di circa trent’anni, il piano di riqualificazione è iniziato verso la fine degli anni ’80, quando i coniugi Busso Stefano e Adriana Arneodo hanno acquistato alcune vecchie case del borgo, all’epoca ancora abbandonato a causa dello sfollamento degli anni ’50 e ’60. Ogni intervento è stato fatto mantenendo le caratteristiche originarie degli immobili, sia estetiche che a livello di materiali, utilizzando pietra proveniente dalle cave della valle e legno di larice autoctono. Questo anche per via del vincolo regionale ambientale in vigore dal 1973, che obbliga all’utilizzo dei suddetti materiali e non dà possibilità né di ampliare né di costruire ex novo. Negli anni seguenti, anche i figli e i nipoti dei “chiapperini” che avevano lasciato la montagna in cerca di un lavoro in fabbrica hanno iniziato a tornare per ristrutturare le case avute in eredità.
Nel 2008 è stata creata un’organizzazione formata da privati cittadini e dal Comune per partecipare a un bando europeo inerente alla riqualificazione delle borgate alpine. Coi finanziamenti avuti, che hanno coperto dal 40 al 50% dell’investimento per ogni intervento, sono state completate sia le ristrutturazioni delle case che quelle del lastricato e del forno del borgo.
La scuola, perno centrale dell’attuale progetto di “ospitalità diffusa”, è stato venduto attraverso un bando promosso dal comune di Acceglio nel 2007/08. Inizialmente acquistato dal notaio Testa di Savigliano, l’immobile è poi passato nelle mani di Aldo Pellegrino e sua moglie Patrizia, che ne sono ancora oggi i proprietari. Con l’obiettivo di creare un centro di accoglienza diffuso nel borgo e promuovere il turismo in Valle Maira, Aldo Pellegrino, Stefano Busso e Pierpaolo Maero hanno siglato un accordo di collaborazione. Mentre il primo si è occupato della riqualificazione esterna, gli altri due – dopo aver anticipato un affitto locatorio per dieci anni – hanno ristrutturato gli interni della struttura, dal punto di vista estetico e architettonico e dell’arredamento.
Aperta dal primo giugno 2014, la “Scuola di Chiappera” comprende in totale dieci camere per circa trenta posti letto, di cui quattro ospitate nel nucleo centrale, mentre le altre sei nelle case di borgata ristrutturate da Busso e Maero. Il complesso include anche un ristorante, un piccolo bar e un’“Aula Ricreazione”, sempre all’interno della vecchia scuola, e una zona relax con sauna finlandese collocata in una stalla del 1700. L’arredamento e le rifiniture delle camere, in pietra e legno di larice, donano agli ambienti un’atmosfera che combina comfort e tradizione. Una scelta coerente con l’obiettivo di soddisfare il turismo “green e slow” della Valle Maira, che la rende un esempio a livello internazionale. Non a caso, la CNN ha inserito i Percorsi Occitani tra i ventitré sentieri più belli nel mondo. Si tratta di un itinerario escursionistico diviso in tredici tappe, lungo l’intera valle Maira, nato ventisette anni fa da un’idea comune delle pubbliche amministrazioni e degli stessi albergatori della valle.
Materiali efficienti e sostenibili
Struttura
Benché costruito in epoca fascista – grazie all’Opera Pia Calandra, una Onlus costituita dal Comune con il lascito del filantropo e abitante accegliese Davide Calandra –, l’edificio della scuola riprendeva alcune caratteristiche delle vecchie baite. Nel progetto di riqualificazione del 2010, la struttura è stata ristrutturata lasciando l’estetica immutata ed è stato usato esclusivamente legno di larice per serramenti, porte interne, pavimenti, davanzali e parte delle ringhiere esterne. Anche negli interventi riguardanti le case del Borgo risalenti al 1600 e al 1700 – che ospitano le altre sei camere delle dieci complessive – sono stati utilizzati materiali autoctoni quali legno di larice e pietre provenienti dalle cave di montagna.
Tutte le pareti delle varie strutture del complesso ricettivo sono in pietra, come si usava nella Valle. Se quelle delle case sono lasciate a secco, però, quelle della scuola sono state chiuse con il cemento – al momento della costruzione nel ’42 – per dare maggiori rifiniture esterne.
Isolante
La ristrutturazione dell’edificio della scuola è stata eseguita secondo rigidi criteri di sostenibilità e di efficienza energetica. Quest’ultima è garantita dall’isolamento interno, creato mediante una coibentazione con cappotti in lana di roccia e canapa, dello spessore di 14 centimetri per le mura perimetrali e di 26 centimetri per il tetto.
Nelle sei camere al di fuori del nucleo centrale, i muri in roccia dello spessore di 60/80 centimetri garantiscono elevati standard di isolamento. A questo contribuiscono appositi pannelli installati sulle pareti interne e intonacati per evitare possibili infiltrazioni d’aria. La coibentazione dei tetti – che nel borgo sono tutti costruiti con copertura in lose – è stata realizzata usando il sughero.
Inoltre, in tutti gli edifici sono stati sostituiti i vecchi serramenti e montati tripli vetri, al fine di minimizzare la dispersione di calore e assicurare sia comfort che sicurezza.
Impianti
Il vincolo regionale ambientale in vigore dal 1973, se da una parte ha contribuito a mantenere intatte le peculiarità del Borgo di Chiappera – ponendo vincoli sulle ristrutturazioni e impedendo costruzioni ex novo –, dall’altra ha avuto un ruolo centrale nell’impiantistica del complesso ricettivo, poiché non ha reso possibile l’installazione di pannelli solari o fotovoltaici.
Per quanto riguarda il riscaldamento dell’edificio della scuola, viene utilizzato il legno nella parte bassa – dove sono collocati la hall, la sala da pranzo (che include anche un camino) e il piccolo bar –, mentre nelle camere sono installati i termosifoni a gas. Discorso simile per i sei edifici del borgo che fanno parte del complesso: qui vengono usate stufe a legna per il riscaldamento generale dell’ambiente esterno alle stanze, mentre all’interno installati i termosifoni.
Fortunatamente, la struttura stessa delle case – ideata per affrontare i climi montani – consente un facile riscaldamento degli ambienti. Questi, infatti, sono piccoli, con dei muri molto spessi e finestre di non grandi dimensioni.
Cambiare si può
La Scuola di Chiappera si inserisce nel più ampio progetto di promozione turistica in Valle Maira, che combina alle bellezze naturalistiche del paesaggio le tradizioni culinarie e culturali in genere.
Lungo i Percorsi Occitani – che si snodano per 177 chilometri, tra cime che vanno dai 600 ai 2700 metri di altitudine –, il turista può trasferirsi a piedi o in bici da un borgo all’altro. Ognuno di questi rappresenta un “posto tappa”, ovvero una locanda per il ristoro e il pernottamento. Si tratta di un turismo itinerante e rispettoso della flora e fauna circostante, che ha creato negli anni un indotto in tutta la valle. Marmellate, succhi, formaggi e miele di alta montagna sono alcuni dei prodotti proposti nei ristoranti e nelle cucine della valle.
A livello istituzionale, esiste da ventisette anni l’Associazione Percorsi Occitani e dal 2013 il Consorzio Turistico Valle Maira. Quest’ultimo, formato da un cospicuo numero di imprenditori della zona – ristoratori, albergatori, negozianti, artigiani e guide –, è stato riconosciuto ufficialmente dalla Regione Piemonte da maggio 2019.
Di Leonardo Selvetti