L’ambiente rappresenta un’opportunità, un alleato da interpretare e proteggere. Questa l’idea alla base del progetto che ha trasformato Pietraporzio, piccolo paese in Val Stura, in una realtà ad impatto zero. Come spiega l’ex sindaco Marco Frigerio, «alla fine del primo decennio degli anni 2000 abbiamo iniziato ad interrogarci su come avremmo potuto migliorare il nostro paese dal punto di vista ambientale e, immancabilmente, l’attenzione è caduta sull’efficientamento energetico dei fabbricati e degli impianti comunali».

La prima fase, attuata nel 2014/2015, è consistita nella riqualificazione energetica del Palazzo Comunale, mentre la seconda, nel biennio successivo, ha previsto la costruzione di una centralina idroelettrica. In parallelo, l’amministrazione ha dato il via a un piano di ammodernamento degli impianti di illuminazione pubblica.

Per la sede del Comune si è reso necessario un intervento mirato e non invasivo, che ne rispettasse le tipologie architettoniche. Datato anni ’30 e sopraelevato negli anni ’60, l’edificio si sviluppa su tre piani fuori terra e rappresenta un punto nevralgico per la comunità. Al piano terra accoglie l’Ufficio postale, l’ambulatorio medico, l’archivio e una sala riunioni, al primo gli uffici comunali e al secondo due alloggi di servizio. È presente inoltre un solaio in cui sono collocati alcuni impianti tecnologici.

L’efficientamento ha riguardato sia la parte esterna della struttura, con la sostituzione del manto di copertura in lastre metalliche e con un nuovo rivestimento ligneo all’ultimo piano, sia la coibentazione del complesso, mediante “cappotti” in fibra di lana di roccia. In questo modo è stato assicurato comfort termico e riduzione dei consumi, anche grazie a nuovi serramenti muniti di triplo vetro e doppio riporto. A fronte di un abbattimento dei costi per il riscaldamento di oltre il 40%, la validità dell’intervento complessivo è stata attestata e certificata da CasaClima.

La seconda fase ha visto la costruzione di una centralina idroelettrica. «Sostanzialmente si è provveduto ad una manutenzione delle opere di captazione esistenti e un adeguamento alla nuova funzione della vasca di scarico dell’acquedotto dismesso – spiega Marco Frigerio». Dimensionato per una portata massima prelevabile di 23 l/s, l’impianto offre una producibilità annua stimata di 117.424 Kwh. Il locale centrale è un manufatto in calcestruzzo completamente insonorizzato e interrato per tre lati, dove trovano alloggiamento la turbina, gli organi di regolazione e la componentistica elettrica. Dopo attenta valutazione, è stato deciso di non vendere la corrente prodotta, ma di attivare lo “scambio sul posto”. L’impianto viene quindi remunerato da parte del GSE mediante il contratto SLPA per le pubbliche amministrazioni.

In parallelo a queste due fasi, l’amministrazione ha approvato il “Piano dell’illuminazione”, così da poter programmare interventi per lotti funzionali. Il primo, attuato nella frazione Pontebernardo, ha previsto la sostituzione delle vecchie lampade a incandescenza con delle nuove a led e l’installazione di un impianto fotovoltaico da 6 Kw per alimentare impianti sportivi e area camper.  Il successivo ha invece consentito di riqualificare gli impianti obsoleti di alcune strade del capoluogo, mediante la sostituzione di lampade e sostegni.

Interventi che rispettano l’architettura

Struttura

L’intervento di “Riqualificazione energetica del palazzo Municipale di Pietraporzio” è stato pianificato ed eseguito seguendo il criterio del rispetto architettonico dell’edificio, il quale si sviluppa su tre piani fuori terra.

All’esterno, i progettisti hanno optato per la ricostruzione del manto di copertura in lastre metalliche, identico al precedente ormai obsoleto, con l’aggiunta dei necessari ferma-neve. Inoltre, all’ultimo piano è stato realizzato un nuovo rivestimento in lastre di legno, anch’esso ricalcato sul preesistente, ormai irrecuperabile.

Inoltre, sono stati sostituiti anche i serramenti mediante nuovi elementi lignei dotati di specchiature, con triplo vetro e doppio riporto basso emissivo. In questo modo è stato possibile migliorare sensibilmente l’efficienza energetica delle superfici vetrate, che sull’intero complesso hanno una superficie totale non indifferente, pari a circa 30 metri quadrati.

Impianti

Per assicurare un valido efficientamento energetico e un comfort a 360°, i progettisti hanno dedicato attenzione anche alla qualità dell’aria indoor. Questa viene assicurata grazie alla presenza di una serie di macchine puntuali per il ricambio automatico, ciascuna delle quali è dotata di un proprio recuperatore di calore che garantisce l’efficienza energetica del sistema.

 Isolante

Al di sotto del nuovo rivestimento di legno previsto all’ultimo piano, è stato realizzato un “cappotto” in fibra di roccia montato su listellatura lignea e protetto da una membrana permeabile, per un totale di 140 mm (80+60 mm). In questo modo viene assicurata una tenuta termica ottimale e, al contempo, una notevole riduzione dei consumi energetici.

Anche ai piani sottostanti è stato inserito un cappotto interno, coibentando il fabbricato con strati di fibra di lana di roccia per uno spessore totale di 120 mm, rivestiti poi con barriera al vapore e strato di finitura in cartongesso.

Molti ponti termici esistenti sono stati risolti anche con l’aiuto di altri materiali – lastre in poliuretano e rivestimenti in Areogel – al fine di garantire il miglior risultato possibile in un appalto pubblico al massimo ribasso.

 

 

Il consumo complessivo del Comune di Pietraporzio ammonta a circa 120.000Kwh annui – tutti già provenienti da fonti rinnovabili, come da attestazione di “Global Power SpA” –, che viene completamente soddisfatto dalla produzione della centralina (117.000 Kwh/anno) e dell’impianto fotovoltaico (5.000 Kwh/anno). Questo fa sì che il Comune sia energeticamente autosufficiente e a impatto zero. Per quanto l’ultimo lotto del progetto generale riguardante l’illuminazione pubblica deve essere ancora portato a compimento dalla nuova amministrazione, subentrata il 27 maggio 2019 alla precedente.

«Il percorso dell’efficientamento energetico non può certamente dirsi concluso con gli interventi fin qui realizzati, ma è certamente ancora lungo e prevederà in futuro prossimo ulteriori interventi che riguarderanno le sostituzioni delle caldaie centrali termiche degli edifici pubblici – sottolinea l’attuale sindaco Sabrina Rocchia –. In questo caso, ricordando la ricchezza del patrimonio boschivo comunale, sarebbe bello veder realizzato un “sogno nel cassetto” mediante la costruzione di una centrale a biomasse che potrebbe non solo essere a servizio degli edifici pubblici, ma anche delle attività commerciali ed artigianali e, perché no, anche delle abitazioni private».

 

L’intervento è stato reso possibile dall’assegnazione di un contributo di 80mila euro da parte del GAL “Terre Occitane” a fronte di una spesa complessiva, cofinanziata con fondi propri comunali, di circa 120mila euro, di cui oltre 90mila direttamente per l’efficientamento energetico.

 

Di Maria Chiara Voci e Leonardo Selvetti