Lo street food piemontese sbarca a Londra con i Gofri della Val Troncea
Andrea Pinna e Matteo Bermond hanno aperto un banco al Canada Water, nel Sud est di Londra. Tutte le domeniche vendono i gofri secondo la ricetta dei nonni.

Ci sono piatti che sanno di casa anche a migliaia di chilometri di distanza. Per Andrea Pinna e Matteo Bermond, 28 anni entrambi, originari di Pinerolo e Pragelato, quella ricetta del cuore sono i gofri, la cialda dolce o salata tipica delle montagne della Val Troncea, un piatto poco conosciuto fuori dai confini della valle, mai sentito nominare fuori dal Piemonte, figuriamoci in Gran Bretagna. Ma da qualche settimana Gofri Troncea è un marchio registrato che ha trovato casa a Canada Water, mercato nel sud-est di Londra dove Matteo e Andrea hanno aperto la prima gofreria del Regno Unito.
Non sono partiti per Londra con questo progetto in testa. Andrea ha lasciato Pinerolo sette anni fa e ha trovato lavoro in una compagnia di geometri, Matteo è partito tre anni fa e lavora a Lincoln, fuori Londra, come capo dipartimento di ingegneria di un’azienda specializzata in agritecnologie. «Ci eravamo conosciuti al liceo, abbiamo frequentato entrambi il Buniva a Pinerolo, ma poi ci eravamo persi di vista», raccontano. Si sono incontrati anni dopo, e una sera a cena è nata l’idea dei gofri. «Niente ti appaga di più che avere una cosa tua, ecco perché abbiamo deciso di provarci», spiega Matteo. «Avere un prodotto così di nicchia ci ha aiutato a trovare un posto nel mercato dove normalmente viene fatta una certa soluzione per non rischiare di avere troppi banchi uguali», raccontano. Non è il caso dei Gofri Troncea – così hanno deciso di chiamare il loro prodotto. «Volevamo un nome che gli inglesi non potessero storpiare pronunciandolo, che al tempo stesso ricordasse da dove veniamo». Sanno di casa anche i nomi dei vari gofri sul menu: «Ognuno porta il nome delle donne della nostra vita, mamme, nonne e figlie», raccontano i titolari dell’attività che, per un anno, aprirà tutte le domeniche a Canada Water, nella piazza del mercato. «Abbiamo scelto con cura il posto migliore – dice Matteo – sia io che Andrea abbiamo mantenuto i nostri lavori; per me significa venire a Londra nei giorni del mercato e non sarebbe stato possibile farlo in settimana».
I prodotti sono tutti italiani, «solo l’acqua non è importata», scherzano i due amici. Per produrre i veri gofri di Pragelato, arrivano dalla Val Chisone anche i macchinari per cuocere le cialde: le ha costruite un fabbro di Fenestrelle, «lo stesso che aveva preparato quelle dei nostri nonni», racconta Andrea.
L’idea è nata mesi fa; a inizio luglio i due giovani hanno avviato le pratiche per creare la società, a gennaio hanno ottenuto tutte le autorizzazioni e a metà febbraio è iniziata la vendita. La voce si è sparsa in fretta. «Il primo giorno sono venuti tanti nostri amici, ma anche piemontesi che vivono a Londra a cui i parenti hanno raccontato della nostra iniziativa perché a Pragelato la notizia ha iniziato a girare».
Il progetto, partito come una scommessa, in futuro potrebbe crescere. «L’ideale sarebbe ampliarci, aprire in tre o quattro mercati diversi, magari uno shop, ma vedremo come va passo dopo passo. Ci prendiamo quest’anno di prova, poi valuteremo».