Le terme emerse dal ghiaccio: paesaggio nel paesaggio
Le nuove terme di Ponte di Legno, in Val Camonica, si ispirano dichiaratamente all’architettura naturale dei ghiacciai, stilizzando la forma di un crepaccio
Acqua e ghiaccio. Sono gli elementi simbolo di Ponte di Legno, piccolo comune della alta Val Camonica, al confine tra Lombardia e Trentino Alto Adige, dove si incontrano i torrenti che danno vita al fiume Oglio. Intorno, gli spettacolari panorami delle cime dell’Ortles-Cevedale, il ghiacciaio Presena e il gruppo del Castellaccio, che si staglia sullo sfondo della piazza del paese. Proprio dove sta sorgendo il nuovo complesso termale: sei piani di pareti vetrate che paiono sbalzati fuori dal ghiaccio per riflettere, come un paesaggio nel paesaggio, il cielo e la corona di montagne.
Il progetto dello studio fiorentino di Marco Casamonti è dichiaratamente “un’architettura ispirata ai ghiacciai”. All’esterno, dialoga con il territorio attraverso la scelta di materiali e colori “minerali”, la trasparenza, il riverbero dell’acqua e del vetro. La composizione volumetrica frammentata richiama la conformazione dell’ambiente montano, con picchi e vallate. All’interno, lo sviluppo verticale gioca sulla vertigine della profondità, stilizzando la forma di un crepaccio glaciale sul cui fondo è racchiuso, quasi sgorgasse dalle viscere della terra, uno specchio d’acqua termale. Le vasche e la grande piscina al secondo piano interrato sono il vero cuore del complesso. Vi si accede attraverso una scala monumentale in metallo che parte dal piano terra, con affaccio sulla piazza del paese. Parzialmente circondata da ampie vetrate che proiettano lo sguardo verso il cielo, la piscina rimane visibile da tutti i piani della struttura, creando così un affascinante “effetto canyon”. Salendo, si arriva al centro benessere, poi alla piscina sportiva, all’area ristorazione, alla sauna panoramica e, infine, al tetto con piscina esterna a sfioro immersa tra le montagne.