La nuova frontiera della bioarchitettura: scuola di Scarmagno
A lezione di sostenibilità: la forma architettonica compatta è un'importante precondizione per conseguire una buona efficienza termica ed energetica.
Foto in apertura dalla rivista Comunità Montagna, numero 1
L’architettura può essere veicolo di sensibilizzazione e modello di rispetto ambientale. Ancor più se riguarda un luogo deputato all’istruzione e all’accrescimento etico e culturale. Ne è esempio emblematico la Scuola Primaria Adriano Olivetti di Scarmagno. Un progetto a cura dello studio FFWD Architettura nato dalla necessità di raggruppare i plessi scolastici dei cinque comuni dell’Unione Collinare del Piccolo Anfiteatro Morenico Canavesano.
In grado di accogliere circa 130 allievi, la scuola si compone di spazi per la didattica – aule, laboratori e sala polivalente – e di una mensa, per una superficie di 1239 metri quadrati. Perno centrale del progetto è l’utilizzo di tecniche costruttive, materiali e tecnologie che rispondono ai principi della bioarchitettura, così da garantire comfort e ottimizzare i consumi energetici. Medesima attenzione è dedicata all’inserimento paesaggistico dell’Ecoscuola. Il rivestimento esterno, in doghe di legno di larice, favorisce la simbiosi estetica con il luogo, mentre la distribuzione su due piani minimizza il consumo di suolo.
All’interno, la disposizione degli ambienti è finalizzata a ottenere il massimo soleggiamento. Le aule sono orientate a sud, mentre sul lato nord si trovano le aree destinate alle attività complementari, ai servizi e agli spazi connettivi. I Prospetti verso il giardino interno, rivestiti da pannelli in fibrocemento di colore bianco, ospitano ampie vetrate realizzate con serramenti in alluminio ad alte prestazioni energetiche. Il tutto consente di abbattere le barriere fra spazio interno ed esterno.
Sul fronte dell’implementazione tecnologica, un ruolo di primo piano è assunto dal sistema a secco tipo X-Lam, che impiega nelle pareti e nei solai pannelli di legno massiccio a strati incrociati. Una scelta che comporta vantaggi a livello di velocità nella posa e riduce i consumi di acqua ed energia elettrica. Il legname impiegato, inoltre, è certificato e proveniente da foreste a gestione controllata.
A livello impiantistico gli architetti hanno optato per un sistema di riscaldamento garantito da pompa di calore geotermica, del tipo terreno-acqua, che alimenta l’impianto termico costituito da pannelli radianti a pavimento. L’assenza totale di combustibili fossili consente di abbattere le emissioni di C02. Infine, il ricambio dell’aria indoor è realizzato tramite un’unità di trattamento con canalizzazioni di distribuzione poste nei controsoffitti. Soluzioni che hanno permesso alla scuola di rientrare nella classe energetica A+ Regione Piemonte.
Alcuni dati
Per un investimento che guarda lontano
Località: Scarmagno (TO)
Aule: 7 aule scolastiche; 1 laboratorio; 1 mensa; 1 aula polivalente – per 130 alunni
Cronoprogramma: settembre 2011 – settembre 2012
Superficie edificio: 1239 metri quadrati
Costo al metro quadrato: 1122 euro
Progetto architettonico e Direzione Lavori: FFWD-Architettura (arch. Mariangela Angelico, arch. Antonio Cinotto)
Committente: Comunità Collinare Piccolo Anfiteatro Morenico Canavesano (formata dai Comuni di Strambino, Romano C.se, Mercenasco, Scarmagno, San Martino C.se, Perosa C.se e Vialfrè)
Costo intervento: € 1.959.134,77
Finanziamenti: Regione Piemonte Assessorato Istruzione € 800.000,00; Regione Piemonte Assessorato Industria su FESR 2007/2010 (Efficienza Energetica) € 379.570,88; Unione Collinare (Comune di Scarmagno € 458.055,83; Comune di Mercenasco € 138.147,99; Comune di San Martino C.se € 93.372,76; Comune di Perosa C.se € 62.685,34; Comune di Vialfrè € 27.301,97)
di Leonardo Selvetti e Marco Panzarella