Tra i suggestivi paesaggi dell’Appennino Emiliano, Girotondo Basecamp si erge come esempio di ricettività sostenibile e innovazione, dando vita a un rifugio per amanti della montagna e lavoratori da remoto e diventando punto di riferimento per la valorizzazione economica, sociale e ambientale del territorio. 

In un territorio segnato da spopolamento e mancanza di opportunità, un progetto di ristrutturazione edilizia diventa occasione di rigenerazione economica, sociale e ambientale. Impreziosita dal rivestimento in sughero a vista, la sede di Girotondo Basecamp è un manifesto di sostenibilità, faro per il rilancio delle economie delle terre alte e di quelle rurali, un esempio concreto di una visione imprenditoriale capace di creare un futuro migliore per le aree interne del nostro Paese.  Per il suo valore sociale, Girotondo Basecamp ha beneficiato del supporto di bandi pubblici, come il Bando Ricettività del GAL Appennino e il Bando Borghi 2023 di Invitalia, misure promosse appositamente per sviluppare piani e programmi di interventi dedicati al miglioramento socio-economico delle comunità rurali. Al centro del progetto la ristrutturazione, a cura di due giovani proprietari-progettisti in collaborazione con CAIRE consorzio di Reggio Emilia, di un ex albergo anni Cinquanta situato nel cuore del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, che si integra armoniosamente con il paesaggio circostante e diventa il cuore della ricettività sostenibile. 

Le motivazioni di una scelta 

Il progetto imprenditoriale è nato dalla volontà di Julia e Antonio, lei ingegnere inglese e lui architetto italiano rientrati in Italia dopo anni di lavoro a Londra. Come ricorda la stessa Julia Pisanò «Sia io che Antonio proveniamo da un passato nella grande industria delle costruzioni in Inghilterra e abbiamo per anni lavorato per migliorare l’impatto sociale, economico ed ambientale delle costruzioni».   

Dalla passione per la sostenibilità nasce Girotondo Basecamp: un hub di ricettività aziendale in cui organizzare seminari, eventi e programmi di skill building in collaborazione con le aziende ospite con l’obiettivo di favorire e accelerare i processi di evoluzione aziendale e facilitare la divulgazione di soluzioni rigenerative, che già esistono e hanno comprovata utilità. In questo senso il Parco Nazionale, la vista delle vette e la natura incontaminata delle foreste e dei fiumi di montagna, creano il contesto ideale per attività di questo tipo. 

Precisa ancora Julia: «Girotondo Basecamp è una sorta di ostello chic per aziende e per chiunque voglia staccarsi dallo stress delle abitudini urbane e ritrovare se stesso in un contesto naturale evocativo e rigenerante. L’edificio, in corso di ristrutturazione, sarà capace di generare il 100 per cento del proprio fabbisogno energetico e il 70 per cento del suo fabbisogno di cibo attraverso sistemi interconnessi di energie rinnovabili, permacultura, coltura acquaponica e pratiche agroforestali. L’acqua è pura, l’aria pulita e siamo già pieni di richieste di ritiri aziendali prima ancora di aprire».   

Oltre la dimensione ambientale  

I benefici di Girotondo Basecamp si estendono, però, ben oltre la dimensione ambientale. Dal punto di vista sociale, la struttura sta diventando un punto di riferimento per la comunità locale. Attraverso eventi, laboratori e workshop, crea connessioni significative tra residenti, turisti e professionisti. Questo dialogo favorisce lo scambio di competenze e idee e contribuisce a rafforzare il senso di appartenenza al territorio. Inoltre, svolge un ruolo educativo cruciale, accogliendo scuole e gruppi giovanili per attività formative che sensibilizzano sui temi della sostenibilità e offrono esperienze pratiche, che ispirano le nuove generazioni a immaginare un futuro diverso. 

Il business plan è pensato per superare quello del classico albergo di montagna, come spiega Antonio Pisanò, cofondatore della Società Benefit Girotondo Basecamp: «Il turismo in appennino è diventato frenetico, stagionale e superficiale. La gente scappa dal caldo estivo e non ha né tempo né interesse a comprendere la bellezza della vita in montagna. Noi offriamo un format ricettivo a metà tra l’ostello e il co-living dove poter soggiornare come a casa proprio per periodi più o meno lunghi e più o meno programmati. Andiamo dalla conferenza o seminario intensivo di 4 giorni fino al ritiro per nomadi digitali di 6 mesi. La cosa per noi importante è creare la giusta sinergia valoriale e culturale tra tutti gli abitanti del Basecamp». 

A livello economico, il progetto dimostra come il turismo sostenibile possa diventare un motore di sviluppo per l’intera area. Attirando viaggiatori consapevoli e lavoratori da remoto, la struttura contribuisce a generare nuove opportunità per le attività locali, come aziende agricole, artigiani e fornitori di servizi. Questa sinergia tra ricettività ed economia territoriale attiva un circolo virtuoso, promuovendo una crescita diffusa e davvero sostenibile. La scelta di ospitare un FabLab dedicato all’economia circolare, inoltre, stimola l’imprenditoria locale poiché offre spazio e risorse per sviluppare idee innovative, valorizzando le risorse del territorio. Al FalLab, si accompagna l’idea di accogliere un incubatore per imprese femminili, che si concentrino su prodotti e servizi rigenerativi, realizzato con ImpactHub RE, che diffonderà pratiche aggiornate di sviluppo aziendale da un contesto internazionale alla realtà locale dell’Appennino Tosco Emiliano come branding, marketing, assistenza ai bandi, social media e comunicazione, e-commerce, logistica – per citare alcuni esempi.  

Un edificio efficiente e naturalmente sostenibile 

In linea con gli obiettivi di comunicazione e il posizionamento aziendale di Girotondo Basecamp, il progetto architettonico ha perseguito la massima integrazione tra il manufatto edilizio e il contesto naturale del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano. Il sughero faccia a vista riporta inoltre alla storia artigianale locale, qui infatti a Cervarezza ancora oggi si può visitare il museo del sughero a memoria dell’attività un tempo fervente di lavorazione della quercia da sughero per i settori alimentare ed edilizio. Il progetto ha puntato alla valorizzazione del patrimonio edilizio esistente, con un restauro che ha incluso interventi di consolidamento strutturale, come la posa di rete e connettori passanti, e la realizzazione di nuove aperture con cerchiature metalliche. L’efficientamento energetico è stato un altro pilastro centrale della riqualificazione, grazie all’installazione di un cappotto esterno in sughero espanso e l’adozione di serramenti a triplo vetro per migliorare l’isolamento termico. Il tetto è stato coibentato con 20 centimetri di sughero, in modo da ridurre al minimo le perdite di calore. Questa attenzione ai dettagli ha permesso di minimizzare il consumo energetico, contribuendo a rendere l’edificio autonomo. 

L’edificio è stato anche selezionato tra i vincitori della Call4ideas di Restructura 2024, fiera di settore dedicata al retrofit, alla sostenibilità e alla rigenerazione urbana 

Girotondo Basecamp è molto più di una struttura ricettiva: è il simbolo di un Appennino che vuole tornare a essere protagonista, dimostrando che un modello di sviluppo sostenibile è possibile. La montagna non è solo un rifugio per chi cerca tranquillità, ma un territorio di opportunità, dove innovazione e tradizione si incontrano per creare un futuro condiviso e prospero.