Montagne senza rete cellulare, borghi dove la rete internet è lentissima o del tutto assente. Il digital divide in molti comuni italiani tra Alpi e Appenini è un problema reale  per cittadini e imprese. La soluzione, però, non  si trova se mancano le infrastrutture. 

La Regione Emilia-Romagna ha lanciato nel 2020 il progetto CellMon – Cellulari in montagna, nato per potenziare la connettività mobile nei Comuni dell’Appennino. L’ultima installazione ha riguardato il piccolo borgo di Coli, in provincia di Piacenza, dove è già operativo un nuovo impianto di telefonia mobile che consentirà ai residenti e alle attività locali di comunicare con maggiore facilità, in aree dove precedentemente la connessione era debole o addirittura assente.

L’infrastruttura, finanziata dalla Regione e realizzata da Lepida, interesserà in particolare le zone di Coli capoluogo, Fontana, Cecilia, Ferrari, Cimarini, Costiere, Agnelli, Rosso e frazioni limitrofe, con un beneficio anche per alcune aree di Averaldi e Barche. Gli abitanti che potranno beneficiare dell’intervento sono circa 260.

Complessivamente salgono a 36 i tralicci realizzati nell’ambito del progetto CellMon, con picchi giornalieri di traffico che superano gli 1,4 Gbps. «Potenziare i collegamenti telefonici, garantendo il segnale alle aree di montagna che ne sono prive, è un investimento fondamentale per superare i divari territoriali e garantire pari diritti digitali a tutti, senza lasciare indietro nessuno – afferma l’assessore regionale alla Montagna, Davide Baruffi –. Il Piano per la posa dei tralicci in Appennino è pienamente parte della strategia che punta a restituire centralità alle zone periferiche, per renderle luoghi più attrattivi, dove vivere e dove fare impresa. Un obiettivo che si sta perseguendo puntando a servizi di prossimità e qualità, al potenziamento delle infrastrutture, al rafforzamento delle connessioni e della digitalizzazione: tutte leve indispensabili per accrescere la qualità della vita in montagna».

«Il progetto ‘Cellulari di Montagna – sottolinea l’assessora all’Agenda Digitale, Elena Mazzoni – sta trasformando il panorama digitale del nostro Appennino. Stiamo colmando il divario tecnologico, garantendo a tutti i cittadini dell’Emilia-Romagna pari opportunità di accesso alla connettività, indipendentemente dalla loro posizione geografica. L’accesso a internet non è più un lusso, ma un diritto fondamentale e uno strumento indispensabile per lo sviluppo economico e sociale delle nostre comunità montane. Questo progetto dimostra l’impegno concreto della Regione nel garantire equità digitale e nuove opportunità per tutti i territori».

Attraverso una mappatura dettagliata delle zone con scarsa copertura, che si avvale delle segnalazioni dei Comuni e di verifiche tecniche, vengono individuate le aree che necessitano di interventi prioritari. In queste zone, su terreni messi a disposizione dai Comuni, vengono installati tralicci collegati alla rete Lepida, resi poi disponibili agli operatori telefonici. Lepida è la società partecipata dalla Regione che gestisce tutte le fasi del progetto: dalla progettazione e realizzazione dell’impianto, alla gestione e manutenzione delle infrastrutture. Il primo traliccio del progetto CellMon è stato attivato a Vernasca (PC) nel 2020, dando avvio a una serie di interventi che oggi coinvolgono l’intero Appennino emiliano-romagnolo, da Piacenza a Rimini.