Un racconto per immagini della vita de “la Sentinella delle Dolomiti” Carlo Budel, che alcuni anni fa si è licenziato dalla fabbrica per abbracciare le montagne e diventare il custode della Capanna Punta Penìa, sulla Marmolada a quota 3.343 metri.

In questo libro, che raccoglie i suoi scatti e quelli di alcuni fotografi che lo hanno accompagnato nelle sue avventure, trovano posto le cime “di casa” sulle montagne Bellunesi dove Carlo va a camminare; la capanna sul tetto delle Dolomiti, che custodisce in solitudine e con amore d’estate; orizzonti sterminati, albe incantate e tramonti infuocati; le sue uscite con Paris, il cane lupo che lo seguirebbe anche in capo al mondo e infine una coccola per i suoi lettori: la ricetta del suo leggendario strudel d’altura.

 

Carlo Budel

Nato a Feltre, gestisce il rifugio più alto del patrimonio roccioso Unesco dell’umanità, Punta Penìa dove sta da giugno a settembre (poi ritorna al suo paese, San Gregorio nelle Alpi), perché negli altri periodi il rifugio è coperto dalla neve. Carlo esce dalla capanna per rispondere al cellulare, perché la struttura è protetta dalla gabbia di Faraday, una specie di guscio metallico che la isola da qualsiasi campo elettromagnetico e quindi anche dai temporali.