La mia vita controvento
Non solo una cronaca di successi e battute d'arresto, ma una lezione di resilienza e una filosofia di vita che invita a esplorare i propri limiti e a vivere con determinazione.

La vita di Reinhold Messner è costellata da sfide e venti contrari, che si tratti delle tempeste del Polo Sud, del ghiaccio della Groenlandia o delle ripide creste che ha scalato in solitudine. In “La mia vita controvento”, l’autobiografia scritta in occasione del suo ottantesimo compleanno, Messner riflette su un percorso straordinario, rivelando la sua visione del mondo e le reazioni che le sue imprese hanno suscitato.
Il libro è intriso di passione e tensione, esprimendo l’eccitazione di chi ha conquistato per primo gli Ottomila, disegnato vie impossibili e ridefinito le difficoltà alpinistiche. Al contempo, l’autore manifesta il suo sdegno verso coloro che hanno tentato di silenziare le sue verità, accusandolo di aver sacrificato vite umane per la sua ambizione.
In questo racconto sincero e senza compromessi, Messner non risparmia critiche a nessuno, nemmeno a se stesso. Riconosce che è proprio dagli ostacoli affrontati che trae la forza per continuare a progredire: come afferma, è “il vento contrario che ti fa crescere le ali”.
Reinhold Messner: alpinista, esploratore, scrittore e politico italiano, considerato uno dei sostenitori del cosiddetto “stile alpino” nelle grandi montagne himalayane. Nel 1978 è il primo uomo a scalare l’Everest senza l’ausilio di ossigeno supplementare insieme a Peter Habeler, mentre nel 1980 raggiunge la medesima vetta in solitaria. Tra le altre imprese, le traversate dell’Antartide e della Groenlandia senza il supporto di mezzi a motore né cani da slitta e la traversata del Deserto del Gobi.