Il campo rosso
di Giovanna Zangrandi
Il campo rosso
Nei giorni della Resistenza, sulle montagne del Cadore, Giovanna Zangrandi aveva immaginato la propria vita dopo la guerra insieme all’uomo che amava, il comandante partigiano Severino Rizzardi. Il suo sogno era costruire un rifugio su una sella a 1.800 metri di quota, con un’ampia vista verso le Marmarole, il lontano Comelico e i bastioni argentati dell’Antelao. Tutto sembrò svanire con l’improvvisa morte di Severino, a causa di un’imboscata dei tedeschi, il 26 aprile 1945, quando mancava un soffio alla fine delle ostilità. Con forza esemplare, tuttavia, Giovanna si lanciò presto nell’avventura di realizzare un rifugio sulla Sella Pradònego, con pochi manovali e muratori, per poi condurlo in proprio. Alcuni anni dopo ne raccontò la difficile ma straordinaria impresa in un libro, Il campo rosso, edito da Ceschina nel 1959. Il testo, mai ristampato e di fatto introvabile, rimane ancora oggi un testimone eccezionale del desiderio di ricostruzione post bellica e della volontà di superare i dolori inferti dalla guerra. Per il lettore che ama la scrittura dura e incalzante, e soprattutto le montagne e la libertà.
Giovanna Zangrandi
Giovanna Zangrandi, pseudonimo di Alma Bevilacqua, nasce il 13 giugno 1910 a Galliera (BO). Si laurea in Chimica a Bologna, ma la passione per la montagna la spinge a trasferirsi a Cortina d’Ampezzo, dove insegna Scienze naturali. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 entra nella Resistenza, nelle formazioni partigiane del Cadore. Finita la guerra lavora per qualche mese come giornalista, ma già nel 1946 decide di costruire con pochi operai un rifugio alpino e di condurlo: il Rifugio Antelao, oggi di proprietà del CAI di Treviso. Terminata l’avventura del rifugio, inizia il mestiere di scrittrice: I Brusaz (1954), Orsola nelle stagioni (1957), Il campo rosso (1959), I giorni veri 1943-1945 (1963), Anni con Attila (1966), Il diario di Chiara (1972), Gente alla Palua (1975), Racconti partigiani (1975), Racconti partigiani e no (1981), Silenzio sotto l’erba e Racconti del Cadore (2010). Muore a Pieve di Cadore il 20 gennaio 1988.