Ho visto l’abisso
Chi desidera toccare il cielo deve essere pronto ad affrontare il rischio di precipitare nell’abisso. Eppure, è spesso proprio quell’istante di buio e terrore a insegnare più di mille esperienze, rivelando risorse insospettate per risalire dalle profondità in cui si è caduti.
Tutto inizia nel novembre 2019, quando Simone Moro, accompagnato dalla compagna di cordata Tamara Lunger, annuncia una delle sue spedizioni più emozionanti. Il suo obiettivo è seguire le tracce di Reinhold Messner e Peter Kammerlander, che nel 1984 conquistarono, in un’unica traversata, i due ottomila Gasherbrun II e Gasherbrun I, lasciando intatte le loro orme. Tuttavia, il sogno verticale di Simone si fa ancora più audace: intende affrontare la sfida in inverno, con equipaggiamento leggero e senza alcun aiuto meccanico.
Ad attenderlo, però, c’è un ghiacciaio trasformato, a causa dei cambiamenti climatici e dei terremoti, in un infernale labirinto di crepacci. Nonostante la sua cautela, Moro viene inghiottito in un attimo dalle viscere di ghiaccio, come se stesse cadendo da un palazzo di sette piani. Solo grazie al coraggio di Tamara e alla sua lunga esperienza di alpinista riesce a salvarsi.
Questo momento drammatico dà vita a riflessioni profonde: quali forze straordinarie riusciamo a mobilitare quando ci troviamo di fronte all’abisso? E cosa rappresenta, realmente, un abisso? È solo una frattura nera nel ghiaccio, o può manifestarsi nella vita di un alpinista, e di ciascuno di noi, attraverso il tradimento di un amico, la rinuncia forzata a un sogno o un lutto inaccettabile?
Simone Moro: Nato a Bergamo nel 1967, è uno dei più famosi alpinisti al mondo, specializzato nella salita di ottomila in inverno. Pilota di elicottero, ha organizzato una squadra di elisoccorso in Nepal. Fra i suoi libri ricordiamo i bestseller Cometasull’Annapurna (Corbaccio 2003), La voce del ghiaccio (Rizzoli 2012), oltre all’illustrato Everest (Rizzoli, 2013) e al recente In ginocchio sulle ali (Rizzoli, 2014).