Giù nella valle
di Paolo Cognetti
L’autore del bestseller “Le otto montagne” torna con “Giù nella valle”, una storia di due fratelli in un mondo di ambiguità e di disagio nella Valsesia in Piemonte.
In questo romanzo, Paolo Cognetti scende dai ghiacciai del Rosa per ascoltare gli urti della vita nel fondovalle. La sua voce canta le esistenze fragili, perse dietro la rabbia, l’alcol e una forza misteriosa che le trascina sempre più giù, travolgendo ogni cosa. Lungo il fiume Sesia come in tutto il mondo, a subire il dolore dell’uomo restano in silenzio gli animali e gli alberi.
I due fratelli sono Luigi e Alfredo rappresentati da due alberi, un larice e un abete, piantati da un padre davanti alla sua casa. Il larice, è Luigi, duro e fragile, che in trentasette anni non se n’è mai andato dalla valle. Lui e Betta si sono innamorati facendo il bagno nelle pozze del fiume, tra le betulle bianche: ora non succede piú cosí di frequente, ma aspettano una bambina e nell’aria si sente il profumo di un nuovo inizio. Lui ha appena accettato un lavoro da forestale, lei viene dalla città e legge Karen Blixen. L’altro albero è un abete: Alfredo è il figlio minore, ombroso e resistente al gelo, irrequieto e attaccabrighe. Per non fare piú guai ha scelto di scappare lontano, in Canada, tra gli indiani tristi e i pozzi di petrolio. Ma adesso è tornato. Alfredo e Luigi in comune hanno due cose. La prima sta in un bicchiere: bere senza sosta per giorni, crollare addormentati e riprendere il mattino dopo, un bianco, una birra, un whisky e avanti ancora un altro giro, bere al bancone dove si scommette se l’animale che uccide i cani lungo gli argini sia un lupo, un cane impazzito o chissà cosa. Oltre all’alcol però c’è la casa davanti a quei due alberi. Adesso che il padre se n’è andato, Alfredo è tornato in valle per liberarsi dei legami rimasti: lui non lo sa, ma quella stamberga da un giorno all’altro potrebbe valere una fortuna.
Paolo Cognetti
Classe 1978, scrittore, documentarista, sceneggiatore, autore di cortometraggi e alpinista. Scrive e cammina, vivendo tra Milano ed Estoul, frazione della Valle d’Aosta, dove con alcuni amici organizza “Il Richiamo della Foresta”: un festival nei boschi che racconta i diversi modi di vivere la montagna, tra arte, libri, musica, teatro e incontri.