A un soffio dalla fine: Il mio ritorno alla vita dopo la tragedia dell’Everest
La storia che ha ispirato il film «EVEREST» raccontata da uno dei protagonisti

Nel maggio 1996 Beck Weathers si trova con altri alpinisti sotto la vetta dell’Everest, quando sulla montagna si scatena una terribile tormenta di neve: nove le vittime di questa immane tragedia. Ma a una di esse, Beck Weathers appunto, viene data una seconda chance.
Arrivato in condizioni disperate al campo base, cieco e ricoperto interamente di ghiaccio, viene salvato dalla moglie, che non si arrende a quello che appare un destino segnato e organizza una rischiosissima missione di salvataggio.
Il racconto, pubblicato nel 2015 con una nuova prefazione dell’autore a quindici anni dalla prima edizione, non è solo la storia incredibile di una spedizione drammatica, in cui morirono otto uomini, ma è anche la testimonianza emozionante e commovente di un sopravvissuto che ha saputo vedere con occhi nuovi e rinnovata lucidità la vita di tutti i giorni e la realtà che lo circonda.
Beck S. Weathers: Medico anatomopatologo, ha perso la mano sinistra, parte della destra e del naso per congelamento durante la spedizione sull’Everest del 1996. Oltre alla professione di medico, da anni tiene conferenze motivazionali sulla sua esperienza straordinaria e sull’importanza di saper cogliere le seconde chance che la vita ci offre.