Un modello di crescita per il futuro. Intervista a Luigi Iavarone
La Campania è l'hub per tre progetti europei di bioeconomia circolare coordinati dal Cluster Spring. Un'opportunità per lo sviluppo del Sud
La bioeconomia circolare può essere la chiave per lo sviluppo economico delle aree rurali e montane del nostro Paese. Il Cluster Spring sta coordinando tre progetti europei in Campania, degli hub sperimentali per avviare questo nuovo paradigma economico. Comunità Montagna ha approfondito il tema insieme a Luigi Iavarone, componente del Consiglio Direttivo del Cluster Spring e Vicepresidente AFI – Associazione Forestale Italiana.
Dottor Iavarone, può spiegare in cosa consiste la bioeconomia circolare e perché è così importante per lo sviluppo delle aree rurali?
La bioeconomia circolare è un modello economico che utilizza risorse biologiche rinnovabili per produrre beni e servizi, sostituendo materiali e fonti fossili con risorse sostenibili. È un approccio che mira a ridurre l’impatto ambientale attivando un ciclo produttivo che minimizza rifiuti e inquinamento e che reintegra i materiali di scarto nell’economia. È particolarmente rilevante per le aree rurali e montane, poiché queste sono ricche di biomassa agricola e forestale, fondamentali per questo paradigma. La bioeconomia circolare è un’opportunità per lo sviluppo economico, per la creazione di posti di lavoro, per contrastare lo spopolamento e valorizzare le risorse del territorio senza lasciare da parte l’esigenza di fare del bene all’ambiente.
Qual è il ruolo della Regione Campania all’interno della Strategia Nazionale ed Europea sulla Bioeconomia?
La Campania e più in generale le Regioni del Mezzogiorno sono coinvolte nella Strategia Nazionale ed Europea sulla Bioeconomia. In particolare la Campania funge da hub per diversi progetti europei coordinati dal Cluster Spring. La Regione contribuisce allo sviluppo di linee guida e strumenti digitali per la sostenibilità, partecipando a iniziative che favoriscono la transizione verde e l’innovazione bio-based.
Quali sono i progetti principali che stanno attualmente coinvolgendo la Regione Campania in ambito bioeconomico?
In Campania sono attivi al momento tre progetti principali, tutti coordinati dal Cluster Spring. Il progetto BioINSouth mira a sostenere l’adozione di attività bio-based circolari nel sud Europa, integrando limiti ecologici nelle strategie regionali di bioeconomia. Avviato nel giugno 2024, il progetto si concluderà nel maggio 2027 ed è finanziato dalla Circular Bio-based Europe Joint Undertaking (CBE JU) con un contributo di circa 3 milioni di euro.
Quali sono gli obiettivi?
Gli obiettivi principali di BioINSouth includono lo sviluppo di linee guida e strumenti digitali per valutare l’impatto ambientale e la circolarità dei sistemi bio-based; la creazione di hub regionali per facilitare la collaborazione tra stakeholder, promuovendo l’innovazione e la competitività; infone, la progettazione di sistemi di monitoraggio regionale e raccomandazioni politiche per migliorare la sostenibilità e la circolarità nei settori bio-based.
Gli hub regionali, inclusi quelli in Campania, sono progettati per promuovere la conoscenza e l’innovazione, rafforzando l’economia bio-based locale e sostenendo la transizione verde dell’UE. In questo senso il progetto Bioloc si muove nella direzione di ridare vita alle comunità locali. Come?
Il progetto Bioloc è finanziato dal programma Horizon Europe e mira a promuovere l’innovazione sociale e l’inclusione per rivitalizzare le comunità locali in dodici regioni europee, tra cui l’Italia, con particolare attenzione alla transizione verso la bioeconomia circolare. Questo progetto è stato avviato nell’ottobre 2022 e dovrebbe concludersi nel 2025. L’obiettivo è quello di sviluppare modelli di business innovativi e strumenti specifici per rafforzare le catene di valore bio-based e integrare gruppi emarginati nelle attività economiche. In Italia il progetto si focalizza proprio sulla Regione Campania. Sono stati organizzati workshop e attività locali per promuovere l’integrazione delle conoscenze acquisite e sostenere l’inclusione sociale nelle filiere produttive locali.
Infine, c’è il progetto Ribes. Di cosa si tratta?
Il progetto Ribes, acronimo di Regional Inclusive Biobased Entrepreneurship Solutions, è anch’esso finanziato dal programma Horizon Europe e mira a trasformare le economie lineari di nove regioni europee in modelli economici circolari più inclusivi e sostenibili. È stato lanciato ufficialmente nel marzo 2024 e si propone di migliorare la governance e i modelli di business per facilitare l’adozione di soluzioni bio-based. Il progetto coinvolge venti partner da vari paesi europei e si concentra sulla creazione di opportunità economiche nelle aree rurali e peri-urbane, promuovendo l’innovazione sociale e l’inclusione. Uno degli elementi chiave del progetto è lo sviluppo dei Multi-actor Transformative Forums (MTFs), ovvero piattaforme collaborative che riuniscono stakeholder di diversi settori per co-creare soluzioni innovative che promuovano l’economia circolare e lo sviluppo sostenibile rurale. Questi forum facilitano l’interazione tra accademici, politici, aziende e società civile, contribuendo a rafforzare la rete regionale ed europea per raggiungere gli obiettivi del progetto. Il progetto si estende su un periodo di 36 mesi, con un budget totale di circa 5 milioni di euro, e punta a replicare i modelli di innovazione bio-based a livello nazionale e internazionale, sostenendo lo sviluppo economico e la sostenibilità ambientale. Uno degli hub si trova proprio in Campania.
Che ruolo giocano le filiere agroforestali e lattiero-casearie nello sviluppo delle aree interne?
Le filiere agroforestali e lattiero-casearie sono fondamentali per lo sviluppo delle aree interne. Questi settori contribuiscono alla sostenibilità e alla rigenerazione del territorio, offrendo opportunità economiche e migliorando la qualità della vita locale. Le risorse agroforestali sono utilizzate per prodotti bio-based, energia rinnovabile e materiali sostenibili.
In che modo il cluster SPRING e altre collaborazioni, come quelle con Intesa Sanpaolo, contribuiscono alla realizzazione dei progetti in Campania?
Il Cluster Spring funge da integratore tra diversi attori per promuovere progetti di bioeconomia circolare. Collabora con il Centro Studi di Intesa Sanpaolo per facilitare la realizzazione di progetti e analisi che supportano politiche e iniziative locali.
Quali sono gli obiettivi a medio termine di bioeconomia e sostenibilità?
Gli obiettivi a medio termine includono lo sviluppo di un’economia più sostenibile, la valorizzazione delle risorse agroforestali e la creazione di nuove opportunità di lavoro. Il Cluster Spring mira a favorire, in particolare nelle aree rurali e montane del Mezzogiorno, attraverso la valorizzazione delle risorse rinnovabili di cui sono ricche, la transizione verso un modello economico che sia ambientalmente sostenibile e socialmente inclusivo, contribuendo così al ripopolamento delle aree interne e alla rigenerazione del territorio.