Con Linea Bianca, Massimiliano Ossini viaggia alla riscoperta delle bellezze e della vita in luoghi rurali tra le Alpi e gli Appennini, raccontandone le comunità, il paesaggio e le risorse.

Raccontare le montagne sul piccolo schermo, andando oltre il turismo e riscoprendo il gusto di camminare con calma, con attenzione, ascoltando i rumori degli animali nel bosco e degli elementi naturali. Documentare le comunità alpine e appenniniche, le loro amministrazioni, punti di attrazione, economie e risorse. Linea bianca – Storie di montagna è il programma che dal 2014 va in onda su Rai 1 dedicato alla montagna, alla gastronomia, alla cultura e alle attività sportive che si possono praticare tra le vette. È l’edizione invernale di Linea blu. Di puntata in puntata, il giornalista Massimiliano Ossini, insieme all’alpinista – nonché maestro di sci di Papa Giovanni Paolo II – Lino Zani, è l’anima del programma, scalando e passeggiando tra le montagne, o intervistando gli abitanti dei borghi isolati. Il presentatore ci ha raccontato fatiche e piaceri del suo lavoro.

Come è nata la sua passione per la montagna?

La mia passione è sempre stata la natura. Da piccolo facevo lo scout e mi ricordo la sensazione di entrare nel bosco, iniziare a salire, vedere la vegetazione cambiare, appoggiare le mani sulle rocce. Conducendo Linea verde ho potuto esplorare la montagna tutto l’anno, imparare a riconoscere gli animali, fare lunghe camminate. Con Linea bianca invece mi sono avvicinato all’alpinismo e ho iniziato a godere l’ascensione, la paura, la fatica, la sensazione di perdersi. Ho sempre vissuto in grandi città, ma appena posso vado a Pizzoferrato, sul monte San Domenico, a ricaricarmi.

Quali sono i ricordi più belli che ha della trasmissione?

La mia prima scalata delle Tre Cime di Lavaredo, in Alto Adige. In vetta c’è una croce che domina il panorama delle Dolomiti. Avrei voluto rimanere lì seduto ad assorbire quella bellezza fuori dal tempo, ad assaporare la soddisfazione dopo la fatica. Ma, si sa, bisogna scendere prima che faccia buio. La stessa sensazione di pace interiore l’ho provata salendo sull’Adamello, con le pelli di foca sotto gli sci da alpinismo, dopo una lunga nevicata. Il ricordo della I Guerra Mondiale e di Giovanni Paolo II, e poi subito giù, sciando sulle pendici del ghiacciaio.

Oltre il turismo, è possibile far tornare le persone a vivere nei comuni montani?

Le montagne si stanno popolando di percorsi. Enogastronomici, per bici, cavalli, sentieri da percorrere a piedi. Tanti giovani si adoperano per vivere in modo sostenibile il territorio. Dopo il lockdown tanti riscoprono anche il benessere di un rifugio nella natura in cui staccare dal caos cittadino. Per riportare gli abitanti nei comuni spopolati è però necessario costruire infrastrutture, scuole, strade, piccoli ospedali, e fare manutenzione. Così anche le aziende del territorio e gli enti di ricerca potrebbero ritornare. Ma bisogna lavorare tutti insieme, evitando la frammentazione delle iniziative.

 

Di Giorgia Bollati

 

Massimiliano Ossini – conduttore

Attore, scrittore e conduttore televisivo, ha pubblicato per Rai Libri “Lo spirito della Montagna” e “Il cammino della semplicità”.