Protezione Eventi Climatici 2024
Contributi del 50% fino a 10.000 euro per le micro e PMI delle province di Forlì-Cesena e di Rimini, per contrastare e prevenire i danni derivanti da eventi calamitosi e da cambiamento climatico
Con uno staziamento complessivo di 700.000,00l euro, il bando intende sostenere le micro e le PMI delle province di Forlì-Cesena e di Rimini per contrastare e prevenire i danni derivanti da eventi calamitosi e da cambiamento climatico, attraverso la concessione di contributi per la realizzazione di investimenti e azioni finalizzate a favorire la protezione delle persone e dei beni aziendali, nonché la continuità dell’attività imprenditoriale.
Sono previsti contributi a fondo perduto pari al 50% fino ad un massimo di euro 10.000. Non saranno liquidati contributi di ammontare inferiore a euro 1.000,00.
Sono ammissibili le istanze di contributo da parte delle imprese che alla data di presentazione della domanda presentano i seguenti requisiti:
- siano Micro o Piccole o Medie imprese (MPMI) (sono quindi escluse le grandi imprese)
- risultino iscritte e attive al Registro delle Imprese
- abbiano sede legale o operativa nelle province di Forlì-Cesena e di Rimini, a condizione che l’investimento/intervento sia effettivamente realizzato in sedi di tipo operativo, dove si svolge l’attività produttiva dichiarata, e sia coerente con tale attività (principale, prevalente o secondaria)
- non abbiano forniture di servizi in corso di erogazione con la Camera di commercio della Romagna.
Ogni impresa può presentare una sola domanda di contributo, indipendentemente dal numero di unità operative, sedi locali, agenzie o filiali. Sono escluse le imprese che svolgono attività di natura puramente finanziaria, o di affitto d’azienda, locazione di immobili propri e simili.
Le domande sono presentabili entro le ore 14:00 del 28/06/2024
Sono ammissibili le spese riferite all’acquisto di beni per far fronte a possibili danni causati da calamità naturali, per migliorare la risposta alle emergenze e per la prevenzione, quali:
- barriere frangi acque/paratie
- strutture per elevare materiali e macchine
- serramenti a tenuta stagna antiallagamento
- sistemi di canalizzazione e/o recupero dell’acqua (ad esempio: pavimentazione galleggiante con annesso sistema di pompe di dispersione per convogliare l’acqua in pozzetti dedicati, scollegati dal sistema fognario)
- attrezzature e macchinari per la rimozione e movimentazione di terra, fango e neve
- rilevatori antiallagamento
- generatori elettrici
- motopompe
- sistemi di stoccaggio e riciclo dell’acqua (piovana, di scarico)
- reti, pannelli e altri mezzi frangivento o antigelo
- sistemi di riscaldamento e protezione di piante e colture in pieno campo, sistemi di irrigazione antibrina
- sistemi di comunicazione e diffusione di segnali di emergenza ed evacuazione, oltre a quanto previsto dalla normativa sulla sicurezza sul lavoro
- sistemi di assorbimento e contenimento di sostanze disperse nell’ambiente oltre le previsioni di legge
- sistemi di videosorveglianza per il monitoraggio di zone non presidiate da personale, purché collegati a sensori e/o sistemi di allarme attivabili in caso di pericolo
- interventi di desigillazione delle aree esterne di pertinenza, a condizione che riguardino almeno il 30% della superficie cementata/asfaltata e che comporti una trasformazione a verde di un minimo di 100mq, da documentare nel preventivo del fornitore.
di Francesca Corsini