I primi 70 anni di UNCEM – Cuneo, 25 settembre 2023
Promosso da Camera di commercio di Cuneo e Uncem nel particolare ricordo dei fondatori, i cuneesi Giovanni Sartori e Giovanni Carlo Giraudo
Lunedì 25 settembre 2023, ore 10 , nel Salone d’onore Camera di commercio di Cuneo
Evento organizzato in occasione dei 70 anni di Uncem, promosso da Camera di commercio di Cuneo e Uncem nel particolare ricordo dei fondatori, i cuneesi Giovanni Sartori e Giovanni Carlo Giraudo, per costruire percorsi di futuro nelle aree montane. Iscrizioni
“Uncem crede nell’unità e nelle sinergie. Europee, con Francia, Spagna, Germania, Austria, Svizzera, Slovenia, in primis. Le aree montane hanno tutte gli stessi problemi e Ventotene, il Manifesto di Spinelli ci insegna che federare costruisce risposte comuni alle necessità, mette insieme idee e processi di unità sostanziale. Sinergie italiane anche per riorganizzare i servizi, scuola, trasporti, sanità, svegliando qui la Strategia per le Aree interne, felice intuizione – che si poteva chiamare per le aree montane, già allora, evitando di dire cosa è interno e cosa è esterno, sempre relativo – che oggi giace nelle paludi, con un miliardo da investire subito, per colpa di burocrazie e per effetto di uffici di istituzioni senza futuro che tutto complicano al posto di risolvere. Noi ripartiamo credendoci, oltre ogni limite, da queste Strategie, Green Communities e Aree interne insieme, congiunte. E da una visione delle montagne che metta una pietra sull’appello urbano alla wilderness, dove tutto è protetto e tutelato tranne l’uomo, i suoi diritti, le sue imprese, i negozi e i bar dei paesi, sui borghi bellissimi e intatti messi sotto campane di vetro museali, e pure sulla visione di parco giochi per Alpi e Appennino che tanto piace a quelli del sabato e della domenica che vengono – e ne siamo felici – per sfidare la forza di gravità con il motore in salita e con la velocità in discesa.
Nuove visioni di montagna ci sono e sono intelligenti, smart, sostenibili, aperte. Devono esserlo. In chiave europea. Ora però servono le Istituzioni, noi, i nostri Enti, i nostri Sindaci. Riforme vere dell’organizzazione. Più istituzioni pubbliche, democrazia, analisi. Meno privato che schiaccia il pubblico, riducendolo i Comuni insieme a mero ‘associazionismo’ con amicizie di colore politico. Meno contrapposizioni – molto spesso finora mosse da tanti partiti e movimenti politici senza idee, buoni ad arrivare in montagna nelle campagne elettorali – e più coesione, impegno sulle geografie, sulla valorizzazione dei servizi ecosistemici che usiamo – il Ministero dell’Ambiente riprenda quella delega della legge 221/2015 – più attuazione delle leggi sui Comuni che piccoli e grandi sono vincenti insieme, scambiando e rafforzando i flussi tra loro. Più idee e più visioni, non solo concretezza, appalti, investimenti, soldi da chiedere, bandi senza via, quando dobbiamo, vogliamo stare in un futuro con intelligenza superando divari digitali che sono drammatici e mossi da troppa ignoranza di chi non vuole investire sui territori.
Crediamo nella Politica, nel suo primato. Siamo uniti e coesi contro ogni divisione, che fanno invece piacere a molti. Siamo contro regole organizzative per gli Enti che agevolano outsourcing di servizi a caro prezzo per i Comuni, a beneficio di rendite di servizio e posizione per il privato che asfalta volentieri il pubblico giocando sulle debolezze dei Comuni soli. C’è molto di questo, negativo e da cambiare, ma c’è molta fiducia, speranza, impegno nei Sindaci e tra i Comuni, volontà di coinvolgere i giovani. Serve un ‘Sinodo dei territori e degli Enti locali’, come camminiamo insieme e cosa siamo. Le nuove norme – legge sul fisco, legge sulla montagna, riscrittura del TUEL, legge sull’autonomia rafforzata delle Regioni – nascano da qui. Dal pensiero alto e dal dialogo. Non maquillage del momento, riformette occasionali, accordi del caso tra maggioranze e minoranze. Se sono da soli, campanilisti, vanno poco lontano, i Comuni, andiamo poco lontano noi, finisce Uncem, unica associazione pubblica di Enti locali. Comuni e Sindaci confidano in Governo, Parlamento, Regioni affinché geografie e Istituzioni pubbliche siano riconosciute e riconoscibili.
Ne parleremo lunedi mattina a Cuneo”.
Così Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, Unione nazionale Comuni, Comunità, Enti montani.
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