È partita da Robilante, sulle Alpi marittime, l’azione concreta di RAI per le Comunità Montane. Un progetto per dare segnali tv a tutti i territori, azione di grande portata, coordinata dal CFO RAI Stefano Ciccotti con il Centro Ricerche RAI di Torino, in accordo con Uncem e con ANFOV, l’Associazione nazionale per la convergenza nei servizi di comunicazione. Una sperimentazione nel paese cuneese che ha già valore nazionale e che darà migliori segnali televisivi con un nuovo modello tecnologico.
Alla presentazione del progetto, a Robilante, nei giorni scorsi, con Stefano Ciccotti hanno partecipato i vertici del Centro Ricerche, del Centro di Produzione RAI di Torino, il Sindaco Massimo Burzi, il Segretario ANFOV Antonello Angeleri, il Presidente nazionale Uncem Marco Bussone, il Presidente Uncem Piemonte Roberto Colombero. L’accordo RAI-Uncem era stato sottoscritto nel 2020. Nonostante la pandemia, RAI ha definito una efficace sperimentazione tecnologica nella comunità di Robilante, grazie anche all’Associazione Valweb e al Comune.
L’accordo RAI-Uncem nasce nel quadro del contrasto ai divari digitali nel Paese, tra aree urbane e zone montane. La difficoltà di accesso ai servizi televisivi è stata evidenziata negli ultimi anni in diverse occasioni a Uncem, già al lavoro con AgCom e CoReCom regionali.
A Robilante sono stati testati positivamente – pronti per essere diffusi in diverse aree del Paese dove vi è forte digital divide – nuovi sistemi di diffusione “broadcast” di segnali radiotelevisivi destinati a paesi alpini e appenninici non raggiunti da segnali. È il Centro ricerche e innovazione tecnologica RAI di Torino, polo di eccellenza nazionale, a definire strategie e tecnologie anche per una moderna offerta multimediale del servizio pubblico. RAI mette in campo sistemi di trasmissione ‘fixed wireless access multicast’, su protocollo IP per i territori montani. Una grande positiva novità.
“La progettualità – ha detto Stefano Ciccotti, Chief Technology Officer RAI – testimonia l’impegno che l’Azienda ha sempre mostrato nei confronti del superamento del digital divide e di una piena copertura del segnale radiotelevisivo in tutte le aree del Paese. Il sistema affianca il digitale terrestre e la diffusione satellitare per raggiungere le zone montane più isolate e per arricchire la tradizionale offerta televisiva con i nuovi contenuti multimediali RAI. Senza dimenticare che, dal punto di vista ambientale e paesaggistico, avere in ciascuna località un unico punto di ricezione satellitare del segnale, ritrasmesso nelle abitazioni mediante rete locale IP, è un’importante e positiva innovazione”.
“Questo piano di azione – ha ribadito Angeleri, anche a nome di Umberto de Julio, Presidente ANFOV – si inserisce nel quadro delle iniziative che Anfov sta portando avanti, in collaborazione con Uncem, per favorire l’evoluzione del territorio e specialmente delle realtà più piccole, verso l’impiego delle nuove tecnologie e la disponibilità di nuovi servizi. Ne siamo orgogliosi”.
“È molto importante questo percorso – evidenziano Marco Bussone e Roberto Colombero -, è emozionante e di stimolo per altre imprese, perché da molti anni evidenziamo la necessità di migliorare le reti e i flussi nei territori. Oggi incrociamo i sistemi di trasmissione dati, la banda ultralarga su sistemi senza filo e in fibra, con la diffusione del segnale tv grazie a nuove piattaforme tecnologiche. Rai per le Comunità Montane è prima di tutto comunità, del servizio pubblico che si impegna per arrivare ovunque, nel 100% del territorio italiano, e della Montagna che riparte dalla digitalizzazione, dalla trasformazione e dall’innovazione. Cambiamo paradigmi, facciamo sì che la tecnologia veicoli nuove opportunità per chi vive nei Comuni alpini e appenninici. Diamo così piena efficacia a quanto si afferma sul segnale televisivo e radiofonico anche nella legge nazionale 158/2017 sui piccoli Comuni. Dopo Robilante, con l’accordo di Ministeri e RAI potremo lavorare con ANFOV e con il tessuto di comunità locali anche in altre aree del Paese, dove vincere i divari è decisivo per essere competitivi, a prova di futuro”.