I mestieri di montagna
Il gap tra imprese che non trovano lavoratori e il fenomeno dei NEET si può ridurre: al via corsi formativi improntati a ”imparare facendo”
Avvicinare i giovani all’economia di montagna: è l’obiettivo alla base dell’indagine condotta nell’Alta Val di Susa dall’Istituto di Istruzione Superiore Statale Des Ambrois di Oulx e realizzata con il contributo della Camera di commercio di Torino.
Lo studio evidenzia l’urgenza di cogliere la sfida di riavvicinare i giovani e “i mestieri di montagna”, con l’intento di favorire l’occupazione e il ricambio generazionale nelle imprese montane, contribuendo alla costruzione di un futuro economicamente e demograficamente sostenibile per contesti come l’Alta Val di Susa e al contempo di contenere nelle “terre alte” il fenomeno NEET (Not engaged in Education, Employment or Training), acronimo usato per indicare i giovani compresi nella fascia di età 15-29 anni, ma sempre di più fino ai 35 anni, esterni a percorsi scolastici, formativi, lavorativi.
L’indagine è stata realizzata tra dicembre 2023 e aprile 2024 mediante interviste a piccoli e grandi imprenditori dell’Alta Valle di Susa e laboratori che hanno coinvolto alcune classi dell’istituto di Oulx. I risultati confermano la distanza tra giovani e imprese dell’economia montana in un contesto che presenta aziende in difficoltà nel reperire lavoratori e under 29 che né studiano né lavorano. Emerge però una realtà valligiana dinamica e aperta alle sfide con le imprese chiamate a gestire a nuovi contesti imprenditoriali, sociali e ambientali (destagionalizzazione, inclusione di stranieri, digitalizzazione), e giovani pronti a smentire i luoghi comuni che li descrivono poco invogliati a realizzarsi professionalmente.
Da questa analisi e dalla sperimentazione laboratoriale nasce un progetto formativo improntato all’acquisizione di competenze sul campo che sarà avviato a novembre 2024. Si realizzeranno due percorsi pilota in aziende locali di cui beneficeranno 20 giovani di età 18-24 anni, ma l’obiettivo è di poter replicare il modello anche su altre aziende e territori.
Una proposta formativa, denominata Riparto dall’alto, riguarda il coinvolgimento di 10 giovani abili nella lingua italiana in una progettualità di 6 settimane per un monte totale di 200 ore. I beneficiari ricevono una prima formazione teorica e una successiva formazione pratica tipo stage attinente a due profili professionali, da selezionarsi in tre opzioni individuate sulla base dell’offerta di lavoro in Alta Val di Susa: manutentore del verde, manutentore di biciclette, agente di rinvio e manutentore generico di impianto di risalita.
L’altra, Ricette per l’inclusione, riguarda percorsi formativi nella ristorazione e si rivolge a un gruppo di 10 stranieri con necessità di consolidamento linguistico. Alla formazione teorica e pratica, questa proposta affianca formazione di tipo linguistico di 60 ore, un corso sulla sicurezza, la copertura dei costi di mobilità, il conferimento di una borsa di studio a completamento del percorso tenendo conto del modello delle Unioni Montane.
«Crediamo fortemente che la sinergia tra le piccole imprese, scuola e formazione professionale siano indispensabili per sviluppare nuovi modelli di permanenza e valorizzazione della residenzialità nelle aree montane del nostro territorio, – spiega il Segretario Generale della Camera di commercio di Torino –. Ci auguriamo che, grazie allo studio di fattibilità finanziato e ai progetti pilota successivi, nascano concrete opportunità lavorative per i giovani usciti dal sistema scolastico non solo in Alta Valsusa, ma anche come modello e stimolo in altre aree fragili del territorio regionale e nazionale».
Alcune prime esperienze lavorative hanno già coinvolto gli studenti dell’IISS Des Ambrois, in particolare nella realizzazione del video promozionale prodotto dalla classe 5BM dell’indirizzo professionale multimediale.
«”Si può fare!” non è solo il motto che potenzia, ottimizza e sintetizza il progetto – afferma il professore Paolo De Marchis dell’IISS Des Ambrois, responsabile piano PNRR “Dispersione scolastica e divari territoriali” – ma è la testimonianza del fatto che la rete tra scuole, enti di formazione, piccole imprese permette effettivamente di costruire nuovi percorsi per la formazione di giovani, certificare competenze ed avviare nuove situazioni per creare posti di lavoro nei territori alpini. Con i progetti pilota ideati intendiamo sperimentare soluzioni innovative che avvicinino i giovani ai vecchi e nuovi mestieri della montagna, dove il patrimonio di esperienza degli imprenditori della Val di Susa può trasformarsi in un motore in grado di combattere la disoccupazione giovanile e, al tempo stesso, garantire un futuro all’economia montana locale, con lo sguardo puntato verso la trasformazione tecnologica e la sostenibilità sociale ed ecologica».
di Francesca Corsini