Giornata della Terra
Uncem: puntare su superamento parcellizzazione fondiaria, emergenza montagna che si spopola. Abbandono suolo, grave come consumo
Nella Giornata della Terra, per un uso migliore e più duraturo delle risorse naturali, Uncem pone l’accento su una grave problematica dei territori montani – peggiore della presenza di lupi e orsi, benché la presenza di orsi e lupi sia più affascinante polarizzando maggiormente contrari o meno all’abbattimento – ovvero la riduzione della superficie agricola nelle Alpi e negli Appennini causata dalla parcellizzazione fondiaria. Terra e terra, utilizzo delle risorse, territori abbandonati, risorse della Terra iper-sfruttate in troppe aree del mondo, e in abbandono altrove.
Troppe particelle catastali per i terreni montani, forte riduzione delle imprese agricole, troppo abbandono, e scarso utilizzo delle opportunità dei territori – compresi su terrazzamenti e terreni impervi – che si riduce costantemente. La montagna abbandonata richiede azioni per contrastare la parcellizzazione, quali una ricomposizione fondiaria con legge dello Stato (che Uncem chiede da tempo al Parlamento di costruire), sostegno alle Associazioni fondiarie, iniziative vere volte all’utilizzo di terrazzamenti e superfici complesse, a rischio frane e improduttive.
Nella Giornata della Terra, Uncem ripete che l’emergenza dell’abbandono di suolo non è meno grave del consumo di suolo, nelle aree montane. Alpi e Appennini senza suolo utilizzato in modo sostenibile sono costrette a guardare altrove. Anche per le filiere forestali, completamente abbandonate nonostante legge forestale nazionale e Strategia forestale. Uncem si unisce a quanto afferma il Dottore Forestale Luigi Torregiani in merito alle importanti parole della Presidente Meloni sulle filiere legno 100% italiane: “Che un Primo Ministro parli di gestione forestale era qualcosa di davvero impensabile fino a pochi anni fa, significa che finalmente il nostro settore sta uscendo dall’ombra. Questo successo non è cosa di oggi, viene da lontano, è frutto di un enorme lavoro di squadra che dalla nascita della Direzione Foreste, dall’approvazione del Testo Unico Forestale e dall’uscita della Strategia Forestale Nazionale ha ridato slancio ed energia al nostro ambito troppo spesso dimenticato, nonostante oltre un terzo d’Italia sia coperto da foreste. È anche vero però che per puntare seriamente su una ‘filiera legno-arredo 100% italiana’ serviranno tanti decenni ed enormi investimenti in selvicoltura. Sarà davvero così?!? È molto difficile che questo auspicio si realizzi a breve e su larga scala, ma è anche vero che da qualche parte bisogna pur partire…”