Accordo di Foresta: per la valorizzazione del patrimonio boschivo
Le Federazioni regionali di Piemonte e Liguria hanno siglato un accordo con l’impresa di San Michele Mondovì, (CN), leader nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti agroforestali
Gestire con una visione strategica e con azioni concertate il grande valore di un patrimonio boschivo: è l’obiettivo dell’Accordo di Foresta.
A siglare uno dei primi, nei giorni scorsi, Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, con Luca De Michelis, presidente di Confagricoltura Liguria, Marco Bussone e Roberto Colombero, rispettivamente presidente nazionale e regionale Piemonte di UNCEM, e in rappresentanza degli imprenditori agricoli conduttori a qualsiasi titolo di superfici agroforestali, con l’azienda Ledoga S.r.l., società parte del Gruppo Silvateam, con sede a San Michele Mondovì (CN), specializzata nell’estrazione di tannini e, nel pieno rispetto di un’economia circolare e sostenibile, nella produzione di pellet di castagno.
Attualmente, circa il 40% dei boschi italiani non è gestito, a fronte di una superficie in aumento di quasi 60 mila ettari all’anno a livello nazionale. «Grazie ai provvedimenti e ai fondi stanziati dal PNRR, finalmente abbiamo le risorse per gestire il patrimonio boschivo piemontese e ligure: l’intenzione è di sviluppare accordi produttivi legno-carta-energia che possano dare un contributo decisivo alla sostenibilità delle filiere forestali» ha dichiarato Allasia.
Concorde De Luca, che ha detto: «questo accordo rappresenta un traguardo vantaggioso per i territori contigui delle nostre regioni perché consentirà di valorizzare al meglio le produzioni legnose delle nostre aree interne» afferma il presidente ligure.
Confagricoltura è convinta che accrescere la governance territoriale avrà come effetto diretto la valorizzazione e la gestione sostenibile e unitaria delle risorse forestali e ambientali locali, assicurando al la remunerazione dei proprietari forestali e l’erogazione dei servizi ecosistemici, nel rispetto della biodiversità e delle caratteristiche dei paesaggi locali.
Anche sull’economia del territorio vi saranno effetti positivi: se teniamo in considerazione che la produzione nazionale di legname copre solo il 20% del fabbisogno e che un tema ricorrente nei dibattiti scientifici e politici è quello della cosiddetta wood security (la garanzia di approvvigionamento di legname per diversi utilizzi), gli “Accordi di Foresta”, equiparati alla rete di imprese agricole, rappresentano un’opportunità di sviluppo di molteplici attività a valenza locale per diversi territori delle aree interne, destinati altrimenti ad essere abbandonati.
di Francesca Corsini