Biblioteca e comunità
Ai piedi del monte Chaberton, un luogo di incontro e aggregazione tra i più amati da abitanti e turisti.
Ai piedi del monte Chaberton, alla confluenza dei torrenti Ripa e Piccola Dora, sul tracciato storico della Via Francigena, Cesana è una nota stazione sciistica, parte del comprensorio della blasonata Vialattea. Tra i suoi “tesori”: la Biblioteca comunale, un luogo di incontro e aggregazione tra i più amati da abitanti e turisti.
In montagna le comunità si legano e si relazionano attraverso ritmi inconsueti, che le permeano fino a coinvolgere anche il flusso di turisti che le incrociano. Così accade a Cesana Torinese, località dell’Alta Valle di Susa, sulle Alpi piemontesi, palcoscenico che nel 2006 ospitò la XX edizione dei Giochi Olimpici Invernali.
Incastonata tra montagne di straordinaria bellezza come lo Chaberton, il Friateve, la Ramiere e dirimpetto alla Rognosa del Sestriere, nome che basta a evocarne le insidie, a circa 90 km da Torino e a 1.300 metri di altitudine, Cesana conta poco più di 900 abitanti. La strada centrale, via Roma, oggi pedonalizzata, un tempo era attraversata dall’intenso traffico su gomma verso la vicina Francia, il confine, infatti, dista solo una decina di chilometri. Alcuni bar, qualche ristorante, poche botteghe, tutto dominato dalla chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista. Inaspettata e preziosissima, un po’ nascosta, sul viale IV Novembre che prosegue fino a Sestriere attraversando numerose borgate, c’è anche la Biblioteca Comunale Due Giugno. Un luogo che per Cesana non è solo il posto dove trovare un libro, «ma è un punto di aggregazione, per grandi e piccini, per i residenti, i visitatori di passaggio e i proprietari di seconde case che animano il paese soprattutto nei periodi di alta stagione» racconta Valeria Bonaiti, la dipendente comunale che la gestisce insieme a numerosi volontari e sotto la direzione di un volontario illustre: l’imprenditore cesanese Alessandro Fossato.
È il potere della parola scritta, capace di ergersi a ponte tra le persone. Capace di diventare calamita e megafono di pensieri, di storie. Tante, qui, quelle di montagna. Di chi ci nasce. Di chi ci vive. Di chi ci muore, a volte per sfortunate fatalità.
«La biblioteca è nata 20 anni fa – racconta Bonaiti –. All’inizio era un bugigattolo, ma lentamente è cresciuta fino a occupare quello che un tempo era il salone delle feste del paese». E così il salone delle feste si è trasformato in un crocevia di incontri quotidiani, in sede di molteplici appuntamenti culturali, ospitando grandi firme del giornalismo, come Michele Serra e Massimo Gramellini.
«La collezione di libri è iniziata grazie a numerose donazioni ed è cresciuta con l’impegno del Comune, che, da regolamento, investe nell’acquisto di libri in misura proporzionale al numero di abitanti – spiega ancora Valeria, che per raggiungere il posto di lavoro pendola da Bardonecchia ogni giorno –. A questo, nel 2020 si è aggiunto il MIBACT, il contributo stanziato dallo Stato per sostenere le librerie e l’intera filiera dell’editoria, grazie al quale le biblioteche pubbliche possono arricchire i propri cataloghi acquistando il 70% dei nuovi volumi in almeno 3 librerie presenti sul proprio territorio». Dal 2021 la Biblioteca di Cesana ha così potuto contare su 9.000 euro l’anno, una cifra che sarà disponibile ancora nel 2023.
Parallelamente le donazioni sono proseguite, generando la proliferazione di molti esuberi, con titoli che tornano e ritornano, ma la Biblioteca ha trovato una soluzione: “libri in borsa”, ovvero una borsa di tela che viene riempita di libri «finchè ce ne stanno e venduta per 10 euro» precisa Valeria con un sorriso carico di entusiasmo. L’idea ha riscosso grande successo tra i residenti e anche tra i turisti che, transitando di qua, hanno fatto viaggiare le borse di libri di Cesana in tutta Italia.
Così la voce della comunità di montagna si diffonde, con i suoi profumi di terra e di alberi, di aria tersa e di fatica, tanta, perché nei borghi di montagna tutto è più complicato. Eppure qui ci sono tesori straordinari: non solo elementi storici, non solo flora e fauna, ma anche la biblioteca, con le sue parole scritte, che restano, che raccontano. La biblioteca, che raduna intorno a sé la comunità.
di Francesca Corsini